Martedì, Aprile 1 2025

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Qualche azione e guaio giudiziario di Maurizio Boccacci

 



E' finita con una denuncia per apologia di fascismo e il foglio di via da Roma (“rimpatrio” ad Albano) il gesto di sfida individuale di Maurizio Boccacci che ieri (28 ottobre 2017) ha commemorato la marcia su Roma sventolando la bandiera di Salò a piazza Montecitorio

La condanna per le minacce a Pacifici

Un anno e due mesi di reclusione per Maurizio Boccacci e Stefano Schiavulli, i due esponenti di Militia, accusati di minacce nei confronti dell’ex presidente della Comunità Ebraica Romana Riccardo Pacifici.
La sentenza è stata emessa dalla quinta sezione del tribunale collegiale di Roma, presieduta da Marina Finiti, a conclusione del processo nel quale ai due imputati si contestava il reato di minacce aggravate da quanto previsto dalla Legge Mancino, quella che punisce la discriminazione razziale, etnica e religiosa.
I fatti risalgono al 5 marzo 2014, e per la loro gran parte si svolsero in un’aula di giustizia nella quale era in corso un processo nei confronti di una serie di militanti dell’organizzazione di estrema destra, per l’accusa, tra l’altro, di apologia del fascismo. LEGGI TUTTO

La spedizione di Brescia


All’epoca gli scontri di Brescia, con il vicequestore Selmin accoltellato prima della partita Brescia-Roma, fecero molto scalpore.
Passò allora – e anch’io la ripresi nella prima edizione di Fascisteria per poi aggiustare il tiro nella seconda – la storia di una spedizione punitiva con precise caratteristiche politiche. Si parlò di una rappresaglia fascista, visti i curriculum dei principali imputati.
A partire da Maurizio Boccacci, neanche tifoso della Roma e alcuni leader delle frange più “toste” della curva giallorosa, Opposta Fazione in particolare. LEGGI TUTTO 

La sfida al Questore sul foglio di via

Questa mattina, per partecipare alla cerimonia di commemorazione dei caduti della Repubblica sociale, puntualmente organizzata dalla comunità di Avanguardia al Verano, Maurizio Boccacci  ha violato ancora una volta il foglio di via da Roma che gli è stato consegnato in occasione del suo blitz a Montecitorio, lo scorso 28 ottobre. I poliziotti che presidiavano l'area non l'hanno fermato e lui ha deciso di autodenunciarsi con un beffardo post, indirizzato al questore di Roma LEGGI TUTTO

Egregio signor questore, se ben ricorda lei il giorno 28 di ottobre mi ha donato con infinita gioia un foglio di via dove con gentilezza mi indicava che per tre anni non avrei potuto più entrare nella città eterna ,ovvero ROMA ,divieto accompagnato da tre denunce! 
Vede io sono uno che la faccia la do sempre e mai mi sono nascosto ed ecco perché le scrivo queste righe! Il 7 gennaio come ogni anno mi sono recato a via acca larentia a onorare i camerati caduti! Perché le dico questo? glielo spiego subito! Lei può scrivere ordinanze, divieti denunce ma forse non ha capito che per gente come noi tutto ciò che lei fa e scrive non ha nessun significato, noi non siamo i sgherri o i yes man con cui lei è abituato a trattare! LEGGI TUTTO

La distruzione della stele per Pasolini



E' stato rivendicato dal movimento di estrema destra Militia, guidato da Maurizio Boccacci, storico leader degli skinhead italiani, leader del disciolto Movimento Politico Occidentale, già noto per una serie di azioni antisemite, il danneggiamento del monumento a Pierpaolo Pasolini all'Idroscalo di Ostia.
Un gesto, dichiara un anonimo militante nella telefonata di rivendicazione giunta all'Adnkronos, contro non un poeta ma "un omosessuale e un pedofilo". L'azione" è consistita nello spaccare le lastre di marmo dove sono incise le poesie di Pasolini e nel rompere il vetro dei cartelli con le indicazioni del percorso bibliografico. Sul posto è stato anche lasciato uno striscione riportante le seguenti parole: Pasolini, ma quale poeta e maestro, frocio e pedofilo, lui era questo. LEGGI TUTTO

Con un lungo post sulla sua pagina facebook, riaperta ieri con un nuovo profilo dopo l’ennesimo ban, Maurizio Boccacci  si attribuisce la responsabilità materiale della devastazione del monumento a Pier Paolo Pasolini, costruito sul luogo del suo omicidio, all’Idroscalo di Ostia. Alla fine del testo, en passant, il leader di Militia annuncia che “finché, anche se ormai poca, avrò vita vi combatterò”. LEGGI TUTTO

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