Qualche azione e guaio giudiziario di Maurizio Boccacci
E' finita con una denuncia per apologia di fascismo e il foglio di via da Roma (“rimpatrio” ad Albano) il gesto di sfida individuale di Maurizio Boccacci che ieri (28 ottobre 2017) ha commemorato la marcia su Roma sventolando la bandiera di Salò a piazza Montecitorio
La condanna per le minacce a Pacifici
Un anno e due mesi di reclusione per Maurizio Boccacci e Stefano Schiavulli, i due esponenti di Militia, accusati di minacce nei confronti dell’ex presidente della Comunità Ebraica Romana Riccardo Pacifici.La sentenza è stata emessa dalla quinta sezione del tribunale collegiale di Roma, presieduta da Marina Finiti, a conclusione del processo nel quale ai due imputati si contestava il reato di minacce aggravate da quanto previsto dalla Legge Mancino, quella che punisce la discriminazione razziale, etnica e religiosa.
I fatti risalgono al 5 marzo 2014, e per la loro gran parte si svolsero in un’aula di giustizia nella quale era in corso un processo nei confronti di una serie di militanti dell’organizzazione di estrema destra, per l’accusa, tra l’altro, di apologia del fascismo. LEGGI TUTTO
La spedizione di Brescia
All’epoca gli scontri di Brescia, con il vicequestore Selmin accoltellato prima della partita Brescia-Roma, fecero molto scalpore.
Passò allora – e anch’io la ripresi nella prima edizione di Fascisteria per poi aggiustare il tiro nella seconda – la storia di una spedizione punitiva con precise caratteristiche politiche. Si parlò di una rappresaglia fascista, visti i curriculum dei principali imputati.
A partire da Maurizio Boccacci, neanche tifoso della Roma e alcuni leader delle frange più “toste” della curva giallorosa, Opposta Fazione in particolare. LEGGI TUTTO
La sfida al Questore sul foglio di via
Questa mattina, per partecipare alla cerimonia di commemorazione dei caduti della Repubblica sociale, puntualmente organizzata dalla comunità di Avanguardia al Verano, Maurizio Boccacci ha violato ancora una volta il foglio di via da Roma che gli è stato consegnato in occasione del suo blitz a Montecitorio, lo scorso 28 ottobre. I poliziotti che presidiavano l'area non l'hanno fermato e lui ha deciso di autodenunciarsi con un beffardo post, indirizzato al questore di Roma LEGGI TUTTOVede io sono uno che la faccia la do sempre e mai mi sono nascosto ed ecco perché le scrivo queste righe! Il 7 gennaio come ogni anno mi sono recato a via acca larentia a onorare i camerati caduti! Perché le dico questo? glielo spiego subito! Lei può scrivere ordinanze, divieti denunce ma forse non ha capito che per gente come noi tutto ciò che lei fa e scrive non ha nessun significato, noi non siamo i sgherri o i yes man con cui lei è abituato a trattare! LEGGI TUTTO
La distruzione della stele per Pasolini
Un gesto, dichiara un anonimo militante nella telefonata di rivendicazione giunta all'Adnkronos, contro non un poeta ma "un omosessuale e un pedofilo". L'azione" è consistita nello spaccare le lastre di marmo dove sono incise le poesie di Pasolini e nel rompere il vetro dei cartelli con le indicazioni del percorso bibliografico. Sul posto è stato anche lasciato uno striscione riportante le seguenti parole: Pasolini, ma quale poeta e maestro, frocio e pedofilo, lui era questo. LEGGI TUTTO
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