Strage di Brescia, Donatella Di Rosa: nessuno vuole la verità
Donatella Di Rosa, teste citato dalla difesa al processo presso il tribunale dei minorenni per la Strage di Brescia, dopo la sua deposizione ha scritto al Corriere della sera per denunciare lo stravolgimento della sua testimonianza nelle narrazioni giornalistiche
Sono Donatella Di Rosa.
Per giorni ho cercato di chiarire, smentire le notizie palesemente distorte dopo la mia deposizione in videoconferenza al Tribunale dei minorenni di Brescia, nell'ambito del processo per la strage di Piazza della Loggia, nei confronti dell' imputato Toffaloni.
Eppure la registrazione e la trascrizione di quanto ho detto esistono, ma non importa a nessuno.
Quello che importa e conta invece, come da decenni dal processo Monticone/Nardi in poi è massacrarmi, il timbro di calunniatrice in bella vista.
Certo Giraudo è l'investigatore integerrimo... sempre... tranne quando dice e scrive che la Di Rosa e' stata sacrificata per proteggere Aldo Michittu, suo ex marito, protetto da personaggi potentissimi.
Sempre.....tranne quando dice e scrive che con quella condanna per calunnia, palesemente ingiusta, "hanno fatto male a me e al Paese".
Sempre... tranne quando è l'unico a capire che non potevo essere io ad aver detto al mio ex marito che il Nardi era vivo... per una questione di età, frequentazione e molto altro.
Nardi e il mio ex marito legati sin dagli anni '70 nei paracadutisti, il mio ex marito convivente della mamma di Gianni Nardi per più di vent'anni da allora... ed io "allora" avevo 12/13/14 anni!!!
Allora... ai tempi di molte cose, fra cui la strage di Piazza della Loggia dove il mio ex marito, come sostiene Giraudo fu più volte collocato...
Niente...
Mi sono protetta per anni dal mostro che avevo sposato conservando cio' che lo poteva distruggere, ma che forse avrebbe annientato la vita mia e di mio figlio.
Il prezzo e' stato il mio silenzio.
Il mio ex marito che disse ai nostri avvocati di allora... "io patteggio poi dirò la verità, non sarà condannata lei non c'entra"... e poi mi ha abbandonata ad un destino che negli anni mi ha esposta a insulti, diffamazione, estorsione, ricatti... e io sempre zitta.
E quando ho deciso che non lo sopportavo più questo silenzio... massacrata di nuovo.
E a nulla servono gli scritti, le prove, i documenti.
Io devo essere sacrificata.
Ma almeno vorrei sapere a chi e per chi.
Ho avuto una società per dieci anni, me l'hanno portata via quando ho saputo di avere una pena definitiva e volevo andare a costituirmi.
Eh già... perché visto il mio nome ero un socio al 50 per cento, ma occulto... con una scrittura privata redatta da un avvocato di Roma che nessuno ha voluto nemmeno vedere.
Mi hanno portato via tutto varie volte negli anni e il massacro continua.
Ho scoperto che in questo Paese non importa quanti anni di galera fai, che reati infamanti o meno commetti... se hai soldi ti perdonano tutto.
Io sono stanca di lottare... un colpevole deve restare libero e impunito?
Volete il mio silenzio... brucerò tutto.
Mio figlio è malato io sono stanca.
Questo Paese non merita la verità. Mai.
Se non dirò la verità mi lascerete provare a vivere?
Nei giorni scorsi ho letto un vecchio articolo di una giornalista dopo la morte di Franco Monticone... chiudeva dicendo che la verità su quanto era accaduto allora non si sarebbe mai saputa... già... meglio nasconderla fino alla fine, sacrificando il più sacrificabile. Come sempre, da sempre...
Donatella Di Rosa
Nessun commento: