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Bonaccini non riconosce Selene Ticchi dimagrita, poi parte il telescazzo


A "LO STATO DELLE COSE" VA IN ONDA IL TELE-SCAZZO TRA L'EX PRESIDENTE DELL'EMILIA-ROMAGNA STEFANO BONACCINI E UNA DIMAGRITISSIMA SELENE TICCHI, L’EX ESPONENTE DI "FORZA NUOVA" DENUNCIATA PER AVER INDOSSATO LA MAGLIETTA “AUSCHWITZLAND” DURANTE LA COMMEMORAZIONE DELLA MARCIA SU ROMA A PREDAPPIO NEL 2019 - INIZIALMENTE NEANCHE BONACCINI AVEVA RICONOSCIUTO LA DONNA SENZA I CHILI DI TROPPO: L'ATTACCO DEL DEM E DI GILETTI ("LEI SI DEVE VERGOGNARE") - VIDEO

 fonte: DAGOSPIA 


Intanto la vicenda processuale connessa alla maglietta provocatoria è ancora in alto mare.  Selene Ticchi è tornata in aula, a Forlì, per l’ormai annosa vicenda: il 28 ottobre 2018, l’ex esponente di Forza nuova, ora in Rete dei patrioti, durante la visita a Predappio in occasione dell’anniversario della marcia su Roma sfoggiò la maglietta con l’infelice scritta.

Nel settembre del 2023, la Corte di Cassazione annullò senza rinvio la sentenza di primo grado – in cui Ticchi era stata assolta perché il giudice ritenne che il fatto non costituisse reato. La Procura fece ricorso saltando l’appello per presentarsi direttamente alla Suprema Corte. In quella sede emerse un errore nella contestazione del reato: non si trattava di incitazione alla discriminazione tramite ostentazione di simboli particolari, in violazione dunque dell’articolo 2 della legge Mancino, bensì un incitamento fondato sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave o sull’apologia della Shoah, come da ultimo comma dell’articolo 604 bis del codice penale.


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