Lega e Fdi votano a Ferrara la mozione del Pd contro Forza Nuova
Il Comune di Ferrara, città guidata dal sindaco leghista Alan Fabbri, ha votato all'unanimità l'ordine del giorno relativo alla censura di sedi e attività organizzate da forze politiche neofasciste sul territorio comunale.
Maggioranza, di centrodestra, e opposizione, di centrosinistra, si sono trovate d'accordo e ieri, durante la seduta del Consiglio comunale, hanno approvato la mozione presentata dal Pd dopo l'apertura della sede di Forza Nuova a Ferrara, a ottobre, la prima in tutta l'Emilia-Romagna, dopo la scissione della Rete dei Patrioti che ha avuto l'adesione di tutte le realtà forzanoviste in Regione, da Bologna a Rimini.
Nella precedente seduta il documento era rimasto in sospeso per l'astensione di tutti i consiglieri. Quando ieri è stata ripresentata, la mozione è stata approvata all'unanimità. Il Pd ha accolto il suggerimento del vicesindaco Alessandro Balboni (Fratelli d'Italia) di togliere il nome di Forza Nuova per "non dargli la visibilità che cerca". Anna Chiappini (Pd) ha commentato: "Risultato di una buona politica".
Questa la replica del fondatore del movimento neofascista, ieri: "La maggioranza e la sinistra, che inviano armi all'Ucraina e fanno dichiarazioni bellicose contro la Russia, ora censurano Forza Nuova perché 'vuole reclutare giovani e portare ordine'. Parlano di democrazia ma escludono, di giustizia ma discriminano, di libertà ma censurano. Se credono nel dibattito, si confrontino con noi. Altrimenti chiederemo spiegazioni a Balboni e Fabbri in piazza, smascherando il loro antifascismo elettorale".
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