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Gabriele Marconi e quelle 13 canzoni per raccontare i nostri anni

Sono d’accordo con Corto Maltese quando dice che «fermarsi nel passato è come custodire un cimitero», ma certe volte è necessario tornarci". Così Gabriele Marconi sulla sua pagina facebook presenta "Noi. Canzoni di amore per la lotta e di lotta per l'amore", la sua ultima "operetta" letteraria. "Un libercolo per tornare a raccontare quegli anni da un punto di vista che forse può aiutare a capire meglio dei trattati storico-sociologico-politici o delle biografie dei personaggi che, nel bene o nel male, furono i protagonisti di quegli anni: è il punto di vista delle migliaia di ragazzini che, ai tempi, si buttarono nella mischia senza calcoli di sorta, senza altra brama che non fosse quella di vivere in un mondo più giusto. Anzi, se vogliamo dirla tutta, non c’è nessun punto di vista, nessuna motivazione, nessun percorso se non quello che parte da alcune canzoni della cosiddetta “musica alternativa” per arrivare ai flash back su quegli anni e su quei ragazzini. Finestre aperte sulle loro esistenze".

Sono pensieri in libertà e flash-back, partendo da tredici brani di “musica alternativa” per riflettere e riannodare i fili aprendo finestre sugli Anni di piombo, sempre in bilico tra fermento ideale, entusiasmi e tragedie. 



Un paio non le ho mai sentite (ma non sono un grande ascoltatore di musica alternativa). A ogni modo, 
Attraverso quelle finestre Gabriele offre l’opportunità di entrare in presa diretta in quei giorni, visti con gli occhi dei ragazzi di allora. A scuola e in piazza, nei cortei e in birreria: una quotidianità fatta di militanza, amicizia e amore. E canzoni, ovviamente. "Ricordare - conclude la scheda editoriale - per ri-accordare il presente con un passato che merita un’attenzione diversa dal mito e dall’orrore, che sono due modi ugualmente distorti per capire l’Italia di quegli anni.

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