Ma chi è Massimo Giraudo, il colonnello denunciato da Lady Golpe?
Ieri è esplosa la vicenda della denuncia di Donatella De Rosa già Lady Golpe contro un colonnello dei carabinieri che, nel farle pressioni giudiziarie, da consulente della procura di Brescia per la strage di piazza della Loggia, l'avrebbe anche molestata sessualmente. Alcuni giornali, ipocritamente, mettono solo la sigla. Ma quanti sono gli M.G. colonnelli dei carabinieri, esperti di terrorismo di destra, amici di molti pm e con qualche problema con il generale Mori? E quindi, non sigleremo il nome che è perfettamente riconoscibile.
Dopo avervi offerto in lettura la ricostruzione della Verità
andiamo a ripescare un vecchio post di Alessandro Smerilli, a partire da un articolo di la Repubblica, che ricostruisce l'inchiesta giudiziaria: Massimo Pisa su Repubblica in occasione del 53° anniversario (12 dicembre 2022).
L’inchiesta “Ha avuto come motore il colonnello del Ros Massimo Giraudo, e come regia la procura di Brescia. Ha mischiato anarchici e fascisti, Valpreda e “Mister X”, Merlino e un elettrauto, il “Paracadutista” e “l’Antiquario”, fino a un magistrato in pensione.” Facciamo un po’ di ordine.
Il “Paracadutista “
Come si è arrivati a sospettare di Bizzarri accusato di aver partecipato materialmente al collocamento della bomba.
Nel suo libro Salvini cela sotto lo pseudonimo il “Paracadutista” Claudio Bizzarri, ordinovista veronese ora deceduto, a partire dalla testimonianza dell’ ordinovista pentito Stimamiglio:《Con riguardo alle vicende connesse con piazza Fontana, posso aggiungere che Giovanni Ventura, nell’ultima occasione in cui lo vidi in Argentina, quando, su richiesta del giudice Salvini, mi ero recato a trovarlo a Buenos Aires, accompagnato dal capitano Giraudo, mi disse (nel corso della nottata che trascorremmo insieme a discutere) che presso la Banca dell’agricoltura aveva operato un ragazzo molto giovane di Milano che faceva parte del gruppo della Fenice e che aveva stretti rapporti con Massimiliano Fachini.
Ventura aggiunse, se ben ricordo, che il padre di questo ragazzo era un funzionario di banca. A dire di Ventura, Delfo Zorzi si era limitato a curare una parte del trasporto dell’ordigno》. Chi avrebbe mandato Stimamiglio a Buenos Aires accompagnato da Giraudo? Salvini. Ventura è morto nel 2010 dopo lunga malattia. Si sa, il giudice Salvini è molto riflessivo, impiega anni per chiarire cose anche semplici e lascia ammuffire le carte nei cassetti. Andiamo avanti. Dopo tredici pagine appena ecco di nuovo il Paracadutista, però ora non più milanese ma veronese:《Ovviamente – lo abbiamo già accennato – anche Giampaolo Stimamiglio conosceva bene il Paracadutista. Del resto erano entrambi veronesi, ed entrambi militavano nella medesima cellula di Ordine nuovo.
Si potrebbe obiettare che Bizzarri frequentava Milano, il gruppo terrorista La Fenice e Massimiliano Fachini. Non era milanese, ma può darsi che frequentando molto Milano fosse stato preso per tale. Forse Ventura si è confuso, forse Stimamiglio ha ricordato male. Quel particolare non collima, è vero, ma ci sono i verbali della ex fidanzata, ci sono gli attentati preparatori. Insomma alla resa dei conti il tutto si regge dunque su un verbale del 1970 citato da Salvini nel quale la Zanardi (la fidanzata di Bizzarri all'epoca) avrebbe dichiarato che nel dicembre 1969 Bizzarri cercasse di procurarsi un alibi perché era a Milano.
Un po’ pochino, oggettivamente, ma il giudice Salvini è di bocca buona, non fa una piega quando Stimamiglio nei verbali pubblici della nuova inchiesta su Brescia dice tra l'altro che una delle menti della strage sarebbe stato Michittu su ordine della Nato. Michittu ex colonnello dei paracadutisti era quello che dopo essere stato legato alla madre di Gianni Nardi, divenne marito della notissima Donatella Di Rosa, soprannominata lady Golpe per le sue ospitate presso la trasmissione satirica Striscia la notizia che le consentì di suscitare un polverone scandalistico su presunti tentativi golpisti che culminò con la riesumazione del cadavere del fascista Gianni Nardi, morto e seppellito nell’isola di Maiorca anni prima.
Una notorietà pagata cara
La disgraziata ha pagato carissima la effimera notorietà conquistata sparando balle con il suo marito. Che adesso rispunterebbe come testimone, si capisce quanto attendibile. Poi ci sarebbe la storia del giovanissimo figlio di un direttore/funzionario di banca. Bizzarri ha 23 anni all'epoca, quindi non può dirsi giovanissimo. Ci sarebbe la dichiarazione di Digilio, che Pisa oggi su Repubblica ha un po’ forzato, che riferisce quanto dettogli da Zorzi:《Ho partecipato direttamente all’operazione di collocazione della bomba…mi ha aiutato il figlio di un direttore di banca》.Questo dice Digilio riportando il suo colloquio con Zorzi, oggi cittadino giapponese, non come scrive Pisa “A Bizzari come esecutore materiale di piazza Fontana aveva pure accennato il pentito Carlo Digilio nel 1994”. Digilio dice che Zorzi fu aiutato nella collocazione della bomba dal figlio di un direttore di banca. Non fa nessun nome.
Quel terzo figlio
Salvini ha cercato figli di direttori/ funzionari di banca e ne ha trovati due: Bizzarri e Casalini. Quest’ultimo lo ha scartato per la sua evidente mancanza di phisyque du rôle e per esclusione gli è restato il solo Bizzarri. Per quello che vale, potrebbe anche esserci stato un altro figlio di direttore di banca, lui sì giovanissimo, diciotto anni ma molto stimato. A differenza di Bizzarri resterà a Milano almeno fino alle elezioni del 7 maggio 1972. Piuttosto bravo a mettere bombe. Come questa, collocata con molta freddezza, che spaventò Berlinguer e costituì la prova generale della strage di Brescia che ebbe bisogno di un esecutore dai nervi molto saldi. Per una strana coincidenza “l'istruttore di arti marziali” (altra genialata di Salvini) per quell'attentato accusò esplicitamente il figlio di un direttore di banca.
L'antiquario
Con questo pseudonimo Salvini nel suo libro ha creduto di celare l’ex sanbabilino in seguito piccolo malavitoso Cristiano Rosati Piancastelli, facilmente identificato dai lettori del libro e suggeritore dell’esistenza di filmini dell’attentato alla banca di piazza Fontana, girati in super8 (non esistevano i telefonini all’epoca) dal famoso investigatore privato Tom Ponzi tuttora conservati in un caveau di una banca Svizzera. In questo caso c’è solo da stendere un velo pietoso.
Ma qualcuno si chiesto chi sia in realtà il “motore” dell’inchiesta, il colonnello Massimo Giraudo?
Il colonnello Massimo Giraudo
Così lo descrive il generale Mori che è stato suo comandante prima al Ros e poi al Sisde:
“Il t. col. Giraudo, a rilevanti capacità di analisi sostenute da un’ottima cultura generale, unisce nella pratica una caratteriale rigidità professionale che lo porta a scelte investigative sempre nette ed irrevocabili, perseguite anche davanti alla mancanza di riscontri che comunque tende sempre ad adattare alle sue tesi e da cui deflette con difficoltà. Tali caratteristiche, nel periodo di permanenza al ROS, lo avevano fatto anche oggetto di qualche critica, per altro mai formalizzata, proveniente dall’esterno. Cito a riguardo quelle espressemi personalmente dal generale dei CC. Francesco Delfino, qui ricordate dallo stesso Giraudo, nel contesto delle indagini relative alla strage di piazza della Loggia (Brescia, 28.5.1974). Queste caratteristiche all’epoca non così evidenti, allorché assunsi il 1 ottobre 2001 la direzione del Sisde, mi avevano indotto ad avvalermi della sua collaborazione disponendone inizialmente l’impiego in settori operativi, ma poi destinandolo a esclusivi compiti di ricerca analitica, ambito nel quale egli indubbiamente eccelleva, perché la sua linea gerarchica ne lamentava la rigidità interpretativa e l’incapacità al lavoro di gruppo. Il tempo non ha modificato anzi ha accentuato le caratteristiche dell’approccio professionale del t. col. Giraudo che è stato costretto a fare rientro nell’Arma dei Carabinieri in quanto allontanato dal Sisde. Non ne conosco i precisi motivi, ma ritengo siano significativi, perché ne hanno prodotto il ritiro del Nulla Osta di Sicurezza (NOS), provvedimento questo molto grave per un ufficiale che gli impedisce tuttora di comandare un qualsiasi Reparto operativo.”
In pratica è come se il direttore di un reparto di chirurgia dicesse di un suo assistente che gli è consentito di fregiarsi dell’appellativo di chirurgo, basta che non metta mai piede in sala operatoria. Si occupi delle scartoffie.
Uno bravo tra le carte
Ed effettivamente tra le scartoffie Giraudo è bravo a destreggiarsi. Per esempio ha scoperto esaminando le informative della fonte Como, una spia infiltrata dal Sid con buona prossimità con la dirigenza di Lotta Continua di Milano che il giudice Salvini gli diede da esaminare, dopo averle tenute ben nascoste in un cassetto durante tutto il tempo in cui si svolsero i processi a Sofri per l’assassinio del commissario Calabresi, che ne mancavano alcune, quelle più importanti, evidentemente sottratte dal Sid. Esse riguardavano il periodo compreso tra il 14 settembre 1971 e il 13 giugno 1972 ( l’assassinio di Calabresi fu eseguito il 17 maggio) durante il quale la suddetta fonte non aveva prodotto informative. Considerati i tempi, era mai accettabile che i servizi segreti non reagissero dinanzi all’inaridimento di una fonte piazzata all’interno della dirigenza di Lotta Continua di Milano?
Da approfonditi rilievi sulla cartella e sulla numerazione dei fogli, Giraudo ha accertato la mancanza di 26 atti e la presenza sui documenti di diverse manoscritture, il che farebbe sospettare anche diverse manomissioni e un paio di errori di registrazione. D'altronde non è verosimile il lungo sonno di “Como”, fonte antecedentemente allertata a più riprese e attentamente seguita dai suoi gestori.
Bene, cosa ha dunque dedotto Giraudo da questo palese imbroglio?
Questo: che 《L’appetito vien mangiando. Strada facendo, pensatori di questa fatta, cui non bastava credere che Lotta Continua avesse ucciso Calabresi, si sono spinti a sostenere che Lotta Continua, “manovali di sinistra”, l’avesse fatto su commissione degli Affari Riservati, “menti di destra”: “derivative assassination”. Assassini e fessi completi, anarchici e Lotta Continua.》Adriano Sofri
Il rilancio di Giraudo
Proprio così. Per giustificare il fatto che i servizi segreti avessero occultato (e presumibilmente distrutto) le informative che avrebbero provato l’estraneità di Lotta Continua all’omicidio Calabresi, Giraudo rilancia: Sofri e Pietrostefani avrebbero preso in carica un omicidio deciso da altri. E questi “altri” si sarebbero preoccupati di far sparire le prove. Ancora Sofri: “ gli orditori nazisti del piano terrorista del ’69, al fine di far ricadere sugli anarchici la colpa delle bombe, avevano progettato l’astuto piano di far mettere le bombe agli anarchici. Chissà se chi mostra di credere alla cosa, o anche solo di dubitarne, ha mai pensato sul serio a che cosa stava dicendo”. Giraudo e Salvini sì senza alcun dubbio. Le prove abbondano.
Giraudo ha accesso a potenti mezzi e autorizzazioni. In questo caso ha utilizzato i tabulati telefonici. Sembrerebbe aver smascherato il Mister X di Cucchiarelli, Salvini e forse di Purgatori. Si tratterebbe di tale Giancarlo Cartocci del quale si parla da ormai 52 anni visto che è abbondantemente citato nel pamphlet La Strage di Stato del 1970. Alla fin fine Giraudo è andato ben oltre il compito che si era prefisso che era quello di smascherare finalmente Mister X. Ha smascherato anche e soprattutto Cucchiarelli, Salvini e Purgatori.
Alessandro Smerilli
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