Header Ads


Fascisti in prima fila a Valle Giulia: ma il Msi fece finta di no


 Venerdì 1° marzo 1968, davanti alla facoltà di Architettura a Valle Giulia, nei pressi di Villa Borghese, migliaia di studenti si scontrano per tre ore con la polizia. Prima di recarsi alla facoltà, gli studenti avevano partecipato a un imponente raduno a piazza di Spagna, a cui avevano aderito centinaia di militanti delle organizzazioni studentesche di destra. La presenza, oltretutto visibile e rumorosa, dei ragazzi di destra non solleva né obiezioni, né proteste di sorta.

I giovani della Caravella, di Europa civiltà, ex Avanguardia nazionale, Primula goliardica, Giovane Italia, sono in prima fila negli scontri, come dimostrano inequivocabilmente le foto pubblicate su numerosi quotidiani, compresa quella simbolo di Valle Giulia con gli studenti schierati davanti alla scalinata, di fronte alle camionette della polizia.

Nella foto si riconoscono diversi militanti della Caravella tra cui tre dei dieci consiglieri dell’Orur (Adriano Tilgher, Mario Merlino e Pierfranco Di Giovanni) e poi Antonio Fiore, Guido Paglia, Stefano Delle Chiaie, Maurizio Giorgi, Roberto Palotto, Roberto Raschetti, Domenico Pilolli, Saverio Ghiacci.

In una di queste foto, pubblicata dal «Messaggero» con grande evidenza sabato 2 marzo a pagina 18, si riconoscono alcuni militanti di destra tra cui l’attivista missino Mario Fedi. Il quotidiano «Il Tempo» del 2 marzo riporta con stupore la presenza dei giovani di destra a Valle Giulia, mentre l’«Avanti!» organo del Psi, afferma che i dimostranti neofascisti avevano intenti provocatori per «cercare il morto».

Sui quotidiani compaiono diverse immagini in cui esponenti dei vari gruppi di destra si fronteggiano con la polizia: Italo Rochira, Giampiero Rubei, Roberto Rosseti, Franco Papitto, Ugo Gaudenzi, Enzo Maria Dantini, Massimo Magliaro, Cesare Perri e altri.

Il bilancio degli scontri è di 177 feriti tra polizia e carabinieri, più un vigile del fuoco. Non mancano ufficiali e dirigenti tra cui i commissari Alfonso Noce e Umberto Improta. Gli studenti feriti sono 54, i fermati 234, di cui quattro arrestati per incendio e resistenza a pubblico ufficiale. 

Michelini: «Un atto insurrezionale la rivolta di Valle Giulia» 

Il giudizio del Msi sulla “battaglia di Valle Giulia” è assolutamente negativo. Per Arturo Michelini la rivolta di Valle Giulia costituisce un «atto insurrezionale», preparato dai comunisti.

All’indomani degli scontri, il «Secolo d’Italia» così titola a nove colonne: Il Pci scatena la piazza. Il sommario: «I tafferugli provocati da agit-prop comunisti. I teppisti riuniti in serata nella sede del Pci».

Se a Roma si sta registrando una spaccatura tra i giovani di destra favorevoli alla contestazione e quelli contrari, nel resto d’Italia il Fuan prosegue le occupazioni in alcune facoltà: a Camerino, Modena e Pescara.

FONTE: Adalberto Baldoni/Storia della Destra 

Per approfondire
1. La testimonianza di Scalzone/1 
2. La testimonianza di Scalzone/2
3. La testimonianza di Scalzone/3
4. La testimonianza di Delle Chiaie
5. La polemica Scalzone-Delle Chiaie
6. La testimonianza di Dario Mariani
7. Una messa a punto di Avanguardia
8. Merlino a Valle Giulia
9. Noi, neofascisti, più abituati allo scontro



Nessun commento:

Powered by Blogger.