Quindici anni dopo Castellino e Alemanno si ritrovano uniti nella lotta. Contadina
I TRATTORI MARCIANO DIVISI! ALL’INTERNO DEL GRUPPO DI AGRICOLTORI CHE PROTESTANO CONTRO LE POLITICHE CHE RIGUARDANO IL SETTORE AGRICOLO, CI SONO DIVERSE ANIME, DA PERSONE DELL’ESTREMA DESTRA COME GIULIANO CASTELLINO (EX FORZA NUOVA) A ESPONENTI DI MOVIMENTI ANTISISTEMA COME L’EX FORCONE DANILO CALVANI. A OPPORSI A LUI, IL MOVIMENTO SICILIANO GUIDATO DA UN ALTRO FORCONE MARIANO FERRO
Andrea Bonanni per lastampa.it - Estratti
Come accade in altri Paesi europei come Germania e Francia, anche in Italia la protesta degli agricoltori si compone di diverse anime. Alcune fanno capo alle grandi associazioni di categoria, un’altra parte dei manifestanti è invece in aperto contrasto con Coldiretti, Confagricoltura e le altre grandi associazioni a cui fa riferimento il settore nel nostro Paese.
Il volto più noto della mobilitazione è Danilo Calvani. E' lui, ex forcone, a guidare il 'Comitato degli agricoltori traditi', la sigla 'Cra', che da giorni ha avviato mobilitazioni in varie parti della penisola in attesa del "grande corteo" annunciato per la settimana prossima a Roma. "Siamo contro le politiche green europee, il governo non ha fatto nulla per tutelarci - incalza Calvani. Chiediamo l'annullamento di tutti i patti bilaterali. Contestiamo il Green corridor perché permette di importare prodotti da paesi che non rispettano le norme fito-sanitarie".
E punta il dito contro la dirigenza di Coldiretti: "Sono accordi avallati da loro - dice - è gravissimo". A Calvani arrivano però le critiche dal movimento degli agricoltori siciliani, guidati dal 'forcone' Mariano Ferro. "Autoproclamarsi leader è sbagliato – sostiene. Questa protesta è nata sulla scia di quelle in Germania e Francia e non ha bisogno di 'capi'. I prezzi sono schizzati dall'inizio della guerra in Ucraina e a farne le spese siamo soprattutto noi agricoltori che siamo i più deboli, in particolare al Sud".
Ad appoggiare le proteste c'è anche Giuliano Castellino, con la sua 'Ancora Italia', che scenderà in piazza al fianco della categoria. In un video postato sui social l'ex esponente romano di Forza Nuova, in sella a un trattore rosso, annuncia: "La Roma del dissenso è pronta ad accogliere i nostri fratelli agricoltori. Con gli agricoltori, con il popolo della terra, popolo unito contro Bruxelles".
Tra le sigle della protesta spicca anche 'Riscatto agricolo', il movimento guidato dal toscano Salvatore Fais che nelle scorse ore aveva lanciato la 'Marcia su Roma', muovendo stamattina una colonna di trattori dalla Valdichiana. Il gruppo è nato solo poche settimane fa, ma ha già raccolto numerose adesioni e organizzato presidi in vari caselli autostradali.
“FACCIO IL CONTADINO, GLI AGRICOLTORI CHE PROTESTANO HANNO RAGIONE. LE REGOLE NON POSSONO ESSERE UGUALI PER TUTTI, SENNÒ I PICCOLI VENGONO STRANGOLATI” – ANTONIO DI PIETRO SCENDE IN CAMPO A DIFESA DELLA PROTESTA DEI TRATTORI – ANCHE MARIO CAPANNA, CATENO DE LUCA E GIANNI ALEMANNO SI SCHIERANO A FAVORE DEI BLOCCHI – IL LEADER DELLA PROTESTA: “GIOVEDÌ, AI QUATTRO PRESIDI DI ROMA, SAREMO IN DUEMILA”
CATENO DE LUCA E GLI ALTRI SUPPORTER DEI BLOCCHI
Claudio Bozza per il “Corriere della Sera” - Estratti
ANTONIO DI PIETRO SUL TRATTORE
C’è chi, come Antonio Di Pietro, è sceso in campo, nel vero senso della parola, perché dopo la vita precedente (sotto mille riflettori) è diventato agricoltore. E chi, invece, si è schierato a fianco del popolo dei trattori forse più nella speranza di acchiappare qualche voto per le Europee, visto che nel nostro Paese ci sono oltre un milione (dato Istat) di aziende agricole.
(...) «Faccio l’agricoltore e gli agricoltori che protestano hanno ragione. Le regole non possono essere uguali per tutti, sennò i piccoli vengono strangolati».
Gli fa eco Mario Capanna, già fondatore di Democrazia Proletaria, che a 79 anni sta chino a piantare semi nei suoi tre ettari a Città di Castello: «Certo che sono a favore dei blocchi — ha detto al Corriere —. Se fossi il ministro Lollobrigida? Ma lui il trattore non lo sa mica guidare!».
Al solito scatenato, nomen omen, Cateno De Luca: il leader di Sud chiama Nord, l’altro giorno si è unito alla protesta nella sua Sicilia. A Milazzo si è pure messo alla guida di un trattore e ha lanciato un grande corteo nel giorno di San Valentino, davanti a Palazzo d’Orleans. Mentre dal fronte «rossobruno» Gianni Alemanno la mette così: «Meloni non deve appoggiare il bis di von der Leyen, prima responsabile di una politica pseudo ambientalista che sta distruggendo l’agricoltura in tutta Europa».
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