Esaltare il Duce non è reato: assolti tre forzanovisti a Lucca
Esposero lo striscione “Unico cittadino onorario Sua Eccellenza Benito Mussolini", assolti tre militanti di Forza Nuova. I fatti risalgono al 2017, quando in quattro attaccarono la scritta nella corte davanti alla casa dell’allora sindaco Alessandro Tambellini. Il raid di Forza Nuova era scattato come protesta nei confronti dell’iniziativa dell’amministrazione che aveva concesso a 38 bambini figli stranieri la cittadinanza simbolica della città.
Gli indagati per il singolare ed eclatante gesto erano Giovanni Damiani, 51 anni, di Lucca, all’epoca coordinatore provinciale del movimento di estrema destra, il coordinatore toscano Leonardo Cabras, 41 anni, di Livorno, Michele Ghilarducci di Pietrasanta ed Eugenio Nardi, 34enne di Altopascio. Nell’aprile del 2022 si è svolta l’udienza preliminare per i quattro, con Ghilarducci che scelse la via del rito abbreviato, venendo condannato a otto mesi e a 400 euro di multa con la condizionale, oltre al risarcimento di 5mila euro al sindaco Alessandro Tambellini e al Comune di Lucca e 2mila euro all’Anpi. All’epoca gli altri tre vennero rinviati a giudizio.
La sentenza è arrivata nella giornata di ieri ed è stata quella dell’assoluzione in forma piena per Damiani, Cabras e Nardi, perché il fatto non sussiste dall’accusa di apologia di fascismo aggravata da idee razziste.
"Le motivazioni usciranno entro i prossimi 60 giorni - spiega l’avvocato Emanuele Fusi, difensore di Nardi e Damiani - ma non possiamo che essere felici per la fine di una gogna mediatica durata 7 anni. Il reato per noi non c’è per diversi motivi, non c’era apologia perchè mancava il pericolo di rifondare il partito fascista. Su questo punto la Corte Costituzionale è chiara, l’apologia è reato vietata solo se costituisce pericolo di ricostruzione, e in questo caso non c’era. Non era in luogo pubblico, visto che si trattava di una corte privata".
"Mancava anche una certezza di fatto, nessuno aveva identificato gli imputati – prosegue – Inoltre non potevano essere considerati razzisti, perchè la “sostituzione etnica“ e lo “ius soli“ sono temi politici odierni, spesso trattati anche dai politici. Non si tratta quindi di argomenti razzisti, ma che fa parte del dibattito pubblico e della legittima propaganda politica. Anche i leader dei partiti di massa come la attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro Matteo Salvini, in differenti occasioni oltre ad aver detto chiaramente no allo Ius Soli. Pertanto, lo striscione non poteva essere accusato di esporre idee razziste considerato che non veniva esaltata una razza sopra una altra, ma prendeva posizione su un tema politico attuale".
FONTE: la Nazione
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