Nel quarto anniversario della morte di Stefano Delle Chiaie, il più noto e "famigerato" leader della destra radicale, Fascinazione gli dedica uno speciale. Partiamo con un'antologia di brani della sua autobiografia "L'Aquila e il condor" (Sperling & Kupfer a cura di M. Griner e U. Berlenghini), spesso saccheggiata da Giuseppe Parente, che a lungo ha assicurato il nobile "lavoro sporco" redazionale di questo blog. Altre volte invece sono contributi originali o dichiarazioni pubbliche.
1960 - La fondazione di Avanguardia
Il nostro progetto di fondazione del movimento non subì comunque interruzione. Ormai dovevamo andare avanti. Scegliemmo alcuni concetti per orientare il nuovo percorso: La nazione come realtà culturale, la libertà come conquista, solidarietà, disuguaglianza come responsabilità e non privilegio, centralità del lavoro, partecipazione, ordine naturale in alternativa a quello liberal capitalista o marxista. Il nostro obiettivo era un'Europa estesa fino agli Urali, unita nella differenza dei suoi popoli e terza forza rispetto ai due blocchi imperialisti. LEGGI TUTTO
1963 - La candidatura di Paolo Signorelli
Pensai allora a Paolo Signorelli. Allontanatosi da Ordine Nuovo, che era in crisi, aveva continuato a gravitare in quell'ambiente, dove era stimato ed apprezzato dall'intera militanza ordinovista. Poteva rappresentare il personaggio in grado di favorire, su un obbiettivo concreto, una convergenza tra Avanguardia e Ordine Nuovo. Con Strippoli andai da Paolo a Tivoli. Gli spiegai la situazione e gli rivelai ciò che mi aveva convinto a stringere un patto momentaneo con il Msi. Cosi ottenni la sua disponibilità [per candidarsi alle elezioni politiche del 1963, ndb]. LEGGI TUTTO
1964 - La battaglia di Valle Giulia
La mattina del 1 marzo 1968, di fronte alla facoltà di Architettura di Valle Giulia a Roma, c'era un impressionante schieramento di polizia agli ordini del commissario della squadra politica Umberto Improta. Da piazza di Spagna stava per arrivare un corteo di studenti fermamente intenzionati a rioccupare la facoltà. Improta era lì' per impedirlo ad ogni costo. Nel corso di quella mattinata anche la federazione del PCI, tramite il dirigente romano Renzo Tricelli aveva tentato di convincere gli studenti a terminare la loro manifestazione in piazza di Spagna. LEGGI TUTTO
1968-69 - I morti di Avola e Battipaglia
Per questo partecipammo alla rivolta agricola di Avola, il 2 dicembre 1968, dove i braccianti avevano bloccato le campagne per ottenere il rinnovo del contratto di lavoro che tenesse conto delle rivendicazioni salariali e dove la polizia aveva sparato sulla folla uccidendo due scioperanti. Poi a quella di Battipaglia, l'8 e 9 aprile del 1969, il cui obiettivo era impedire la chiusura dello zuccherificio e del tabacchificio; anche qui la polizia aveva sparato uccidendo Teresa Ricciardi, una giovane professoressa colpita da un proiettile vacante e l'operaio Carmine Citro. A Roma c'era stata immediatamente una manifestazione di solidarietà per i fatti di Battipaglia terminata con numerosi arresti di avanguardisti".
12 dicembre 1969
Venerdì 12 dicembre 1969 era un giorno come un altro. O almeno così sembrava. Non potevo immaginare che invece sarebbe stato uno spartiacque nella mia vita e in quella di molti altri camerati... Il pomeriggio di quel 12 dicembre mi trovavo a Roma, in via Catania, dove quasi ogni sera incontravo i miei camerati. Li vicino, in una traversa, c'era la sede di Caravella. Non avrei dovuto essere da quelle parti, ma a casa, in via Tuscolana. La sera prima, mentre stavo accompagnando Fabio Fabbruzzi in via Catania, davanti a una trattoria avevo incontrato casualmente Mario Merlino, che era in compagnia di alcuni giovani in partenza per la leva militare. Mi ero fermato per pochi istanti e lui mi aveva chiesto un appuntamento. Mario aveva militato in Avanguardia e di recente, con il milanese Pietro Valpreda aveva creato un piccolo circolo anarchico, che avevano chiamato 22 marzo, ispirandosi alla data convenzionale di inizio del Sessantotto francese. LEGGI TUTTO
1970 Il golpe Borghese
Nella presentazione del suo libro L'Aquila e il Condor ad Anzio Stefano Delle Chiaie spiega perché Licio Gelli non c'entra niente con il golpe Borghese ma era il protagonista dei successivi golpi bianchi che il leader di Avanguardia Nazionale definisce "complotti antifascisti". Il fatto che i magistrati li abbiano unificati in un unico processo è proprio la prova che Borghese fu strumentalizzato, sostiene Delle Chiaie, per coprire i tentativi dei Pacciardi e dei Sogno, eroi antifascisti. GUARDA IL VIDEO
Questa la testimonianza di Stefano Delle Chiaie, accusato di aver guidato, la notte del golpe, un blitz dentro l’armeria del Viminale, rilasciata a Nicola Rao:
Certo, ero molto legato al comandante Borghese. La nostra amicizia risaliva alla fine degli anni Cinquanta, quando ero ancora in Ordine Nuovo. Il nostro gruppo, in accordo con il comandante, diede vita alle organizzazioni giovanili delle «fiamme bianche». Tutti noi in quel periodo confluimmo nella sede della Federazione Combattenti della Rsi, che si trovava a piazza Venezia, che era un po’ la «base» del comandante, nel cui ambito elaborammo una serie di iniziative politiche molto interessanti. Quando nacque il Fronte Nazionale, nel 1968, lo ritenemmo un momento di unità di tutte quelle forze antagoniste che esistevano nell’area neofascista e che non si riconoscevano nel Msi di Michelini. LEGGI TUTTO
1970-71 La rivolta di Reggio
45 ANNI FA [14 luglio 1970] LA RIVOLTA DI REGGIO CALABRIA !Una rivolta che testimoniò e gridò le ansie e le speranze di tutti i popoli del sud. L'ipocrisia e la menzogna hanno tentato nel tempo di macchiare quella protesta di popolo. SENZA RIUSCIRCI ! Lo testimoniano le numerose rievocazioni di quell'evento, anche da parte di chi all'epoca, lo osteggiò con tutti i mezzi.. LEGGI TUTTO
1973 - Il golpe in Cile
Nel 1970 in Cile era stato eletto presidente Salvador Allende, leader di un fronte che andava dal Partito Socialista ai comunisti e ai cattolici di sinistra. Subito dopo la sua elezione c'era sta una grave crisi economica e una preoccupante carenza di cibo per la popolazione. Il Partito Nazionale guidato da Jorge Alessandri Rodriguez e finanziato dagli Usa, aveva accentuata la sua offensiva di governo di Unidad Popolar. La condizione sempre più disastrosa del paese aveva fatto crescere la tensione interna e portato, il 29 giugno del 1973 ad un tentativo di colpo di Stato. LEGGI TUTTO
1974 - La morte ...
In agosto lasciai la Spagna per raggiungere l’Italia e preparare il rientro del comandante. Mi congedai da lui davanti all’entrata dell’Hotel, nostro abituale ritrovo. Gli dissi: a presto Comandante! Si Dios quiere.. Se Dio lo vorrà. Frase che mi tornerà spesso alla mente come suo presagio all’imminente fine. Una sera di fine agosto, uno dei camerati che erano rifugiati in Grecia, ci disse che gli sembrava di aver sentito per radio che Borghese era morto [il 26 agosto 1974, ndb]. Con Lello (Graziani) telefonammo a Madrid per controllare la notizia. Speravo in un errore. Invece dalla Spagna ci arrivò la conferma…
... e il funerale del Comandante
Alla basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, dove c’è la cappella della famiglia Borghese, il giorno del funerale, il 2 settembre, confluì una grande folla. Moltissimi militanti di Avanguardia erano a Roma per rendere l’ultimo omaggio al Principe. La bara fu portata a spalla e fu fatta entrare dalla porta principale. Io ero in una casa, in zona Ardeatina, e lì attesi Livio, Andrea Scirè e l’altro figlio di Borghese e i responsabili di Avanguardia delle altre città… LEGGI TUTTO
1975 - Il blitz contro Avanguardia
Alla fine del 1975 ero latitante in Italia e facevo base in via Sartorio, a Roma. Era il famoso appartamento dove saranno poi arrestati Adriano Tilgher, Giulio Crescenzi, Bruno Di Luia ed Enzo Vinciguerra. Una mattina, verso l'alba, venne un camerata. Mi disse che Sandro Saccucci, che non sapeva della mia presenza in Italia, voleva avvertire i camerati di Avanguardia di un pericolo imminente : era stato diramato un ordine a tutte le forze di polizia di controllare Avanguardia e di fare fuoco sui suoi militanti in caso di una esecuzione di un'operazione ritenuta imminente. L'operazione denominata "Libertas", era in parte vera, e prevedeva l'occupazione simultanea di più ambasciate all'estero per chiedere la liberazione dei detenuti politici. LEGGI TUTTO
La morte di Francisco Franco
Arrivai in Spagna nell'autunno del 1970 accompagnato da Mario, un militante di Avanguardia Nazionale di Milano che, da quando avevo lasciato la Svizzera, dove ero stato ospite di Amaudruz era rimasto con me. Avevo un passaporto a nome Giovanni Martelli, attrezzista. Non era un documento affidabile, dal momento che indicava capelli biondi e un'altezza di un metro e settanta, cinque centimetri in più della mia statura! Per non parlare della qualifica di attrezzista, che non sapevo a cosa si riferisse, se al circo o a una professione tecnica. Non ebbi comunque problemi a varcare la frontiera e giunsi a Barcellona... La Spagna era sotto il potere di Franco. LEGGI TUTTO
1976 - Lo scioglimento di Avanguardia
1982 - L'esecuzione di Pierluigi Pagliai
Il 10 ottobre 1982, mentre si consumava un golpe "amerikano" in Bolivia era ferito a morte, a tradimento, Pierluigi Pagliai, uno dei quadri di punta del network neofascista operativo in quegli anni in America Latina. Milanese, giovane attivista della Fenice, Pagliai era uno dei numerosi militanti riparati all'estero per sottrarsi alla "grande repressione" e che aveva trovato accoglienza e solidarietà in Avanguardia nazionale. LEGGI TUTTO
1991 - La Lega nazional-popolare
Il 16 ottobre 1991 si svolge a Pomezia l’assemblea di fondazione della Lega Nazionalpopolare. Anche se il leader riconosciuto del nuovo movimento è Stefano delle Chiaie, appena uscito indenne dai due processi per strage (piazza Fontana e Bologna) non si tratta di una semplice rigenerazione di Avanguardia nazionale. LEGGI TUTTO
2006 - In morte di Peppe Dimitri
Stefano Delle Chiaie, nel corso del memoriale per il terzo anniversario della morte, ha ricordato Peppe Dimitri con questo video, che vi proponiamo per intero. Un memento che acquista più valore ora che anche egli è andato oltre
Tre sono i passaggi importanti : il leader indiscusso di Avanguardia Nazionale afferma la totale indipendenza di Lotta studentesca (smentendo certe dicerie infamanti sul ruolo di ‘infiltrato’ di Peppe), ricostruisce il suo ritorno in Italia nel 1979 e il loro tentativo congiunto di creare le condizioni per un passo indietro dei camerati partiti per la “via breve” della lotta armata, riconosce l’integrità del suo percorso militante in tutti i passaggi compiuti. VEDI IL VIDEO
2013 - Gli 80 anni di Stefano Delle Chiaie
Compie oggi 80 anni Stefano Delle Chiaie, con “Giorgio” Freda il leader più noto della destra radicale italiana. Una figura controversa quanto nessun altra: per decenni liquidato come il provocatore e l’infiltrato, per eccellenza, da qualche anno, terminati con assoluzioni tutti i processi più “pesanti”, che lo vedevano accusato di essere il grande stratega delle stragi, la saggistica ha cominciato a restituirne un’immagine più equilibrata. Il dato di fatto a cui tutti, prima o poi, ci siamo dovuti arrendere (e mi ci metto pure io che per una lunga fase lo avevo utilizzato come archetipo del fascista “guardia bianca”) è che i “boatos” sul suo rapporto organico con il Viminale, seppure ripetuti centinaia di volte, restano tali. Non è stata, insomma, ancora trovata la pistola fumante … E’ indubbio invece che la sua figura vada ricondotta a uno scenario internazionale.Leggi tutto:
10 settembre 2019: muore Delle Chiaie. Diario di una vita operosa e operativa
Reviewed by Ugo Maria Tassinari
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domenica, settembre 10, 2023
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