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Ucraìna: la destra radicale sfida la destra terminale


Ucraìna: la destra radicale sfida la destra terminale.
Questo è il messaggio che giunge dalla libreria romana Horafelix dove domenica, organizzato dal centro studi De'Medici e da Radio Kulturaeuropa, si è tenuto un incontro dal vivo e da remoto, con testimonianze toccanti, lettere e video dal fronte da parte di volontari ucraìni, ma anche polacchi, italiani.
Tutti concordi nel condannare non solo l'invasore russo ma le manovre americane. Nessuno ha dimenticato che nel 1994 furono loro a disarmare l'Ucraìna a vantaggio di Mosca. Se questa guerra sta facendo gli interessi Usa, il pedone che questi muovono è russo e comunque faranano di tutto per tenere gli europei lontano dai metalli rari del Donbass. I giovani che sono pronti a morire sono tutti concordi: è con il loro sangue che si rigenererà l'Europa e che la si libererà da ogni imperialismo.
Così Dymitro Korchynsky da Kiev che si oppose alla rivoluzione arancione del 2005 e sostenne la rivoluzione nazionale del 2014, così Lukasz Burzinsky del movimento Terza Posizione in Polonia che ha vari militanti in armi, così, introdotto da Alberto Palladino, l'intero Battaglione Revanche, uno dei cui comandanti, Bogdan, ha paragonato lo scontro di civiltà e di spirito oggi in atto a quello che Roma combatté contro l'invasore cartaginese.
Gabriele Adinolfi riprendendo un concetto del passato, ha parlato di una maggioranza silenziosa del neofascismo che con associazioni e organizzazioni di tutta Europa, anche Francia e Italia, per non parlare delel nazioni dell'est, comprese Russia e Bielorussia, con un numero davvero impressionante di volontari distribuiti nelle varie funzioni - dato che chi non ha esperienza militare viene piazzato nelle retrovie - sta facendo ampiamente il suo per la causa guerriera, per la causa ideale, per la causa ucraìna, per la causa europea.
Il resto per lui è strepito di boomers disorientati, ma l'essenziale è sul fronte dell'est.

Il video integrale della conferenza


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