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1 gennaio 2017. La bomba alla libreria di CasaPound? Un atto isolato


 La bomba al Bargello di Firenze, libreria di CasaPound, il terzo attentato in un anno, ferì gravemente l'artificiere intervenuto per disinnescarla. Ne nacque un maxiprocesso che, a partire dalla rivendicazione anarchica, vide decine di anarchici alla sbarra. Ma alla fine la corte di Appello ridimensionò i fatti punendo severamente solo i due autori materiali. Ecco la cronaca del Corriere di Firenze sulla sentenza:


 Nessuna organizzazione criminale pianificò l’attentato di Capodanno 2017 alla libreria Il Bargello, vicina alla formazione di estrema destra Casapound, in cui rimase gravemente ferito l’artificiere Mario Vece. Nessuna congrega di anarchici e antagonisti organizzò cortei abusivi e imbrattò i muri dei palazzi per riaffermare la propria presenza a Firenze. Così ha deciso la Corte d’appello di Firenze cha ha dato una sforbiciata ad accuse e condanne inflitte dal tribunale ai 25 imputati nel luglio 2019. Le pene più severe per Salvatore Vespertino e Pierloreto Fallanca a 8 anni accusati di lesioni gravissime per il ferimento dell’artificiere. Assolto dall’attentato Giovanni Ghezzi, condannato a tre mesi per imbrattamento. Condanne ridotte per prescrizione e assoluzioni fino a 3 anni e mezzo per gli altri 10 imputati. Otto conferme per le pene minori. Confermata per l’artificiere Mario Vece una provvisionale di 70 mila euro, in attesa della decisione del tribunale civile. Ribadito risarcimento per Casapound che sie era costituito parte civile, la libreria, il Siulp e il Viminale.

All’alba del primo gennaio 2017, scattò l’allarme per una borsa abbandonata davanti alla libreria il Bargello, vicina alla formazione di estrema destra Casapound. L’artificiere fece pochi passi in via Leonardo da Vinci, si avvicinò a quell’involucro ma fu investito da una potente esplosione. Mario Vece, 43 anni, perderà un occhio e l’uso di una mano. Fu solo l’apice, per i giudici di primo grado, di un’escalation di azioni messe in atto da un gruppo di anarchici per riaffarmare la presenza a Firenze. Il tribunale aveva condannato condannato, a vario titolo, Salvatore Vespertino (9 anni) Giovanni Ghezzi (9 anni e 10 mesi) Pierloreto Fallanca (9 anni e 6 mesi) per lesioni gravissime (e non per tentato omicidio) e associazione a delinquere. E aveva inflitto pene fino a 5 anni per gli altri 22 imputati. Una tesi oggi non condivisa dalla Corte d’appello.

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