I no pass diventano no tax. E Castellino torna in piazza
A ranghi ridotti, almeno nella prima ora, si sono radunati a piazza San Giovanni i partecipanti alla manifestazione nazionale organizzata «in difesa dei diritti dei lavoratori e a tutela degli interessi nazionali», come proclamato dagli organizzatori.
La Fisi (Federazione italiana sindacati intercategoriali) lancia una protesta su più fronti, «contro l’obbligo vaccinale, il Green pass, la precarietà del lavoro, la guerra e le armi». E contro il caro bollette, il tema forse più sentito dalla folla presente in piazza, frammentata in diversi gruppi. Fra i partecipanti, accomunati dall’impugnare la bandiera italiana (un enorme tricolore spicca dalla folla ondeggiando al vento), il popolo delle partite Iva, balneari, esponenti del Comitato di liberazione nazionale e della class action nazionale dell’edilizia. Dei tre colori del vessillo nazionale anche tre bare nel mezzo della piazza, dedicate a tre categorie di lavoratori: pescatori (rossa), partite Iva (verde) e balneari (bianca). Fra gli applausi sono state issate su trespoli in legno.
Provenienze diversissime, geografiche e professionali, e qualche nome noto, come Giuliano Castellino che a luglio ha lasciato Forza Nuova per fondare Italia libera.: «Sono qui per appoggiare la manifestazione, ma avendo ancora qualche limitazione mi tengo ai margini della piazza per non creare problemi agli organizzatori e sostenitori» ha spiegato all’Ansa. Castellino è imputato nel processo per l’assalto alla Cgil dell’ottobre 2021 durante una manifestazione dei no vax e dei no green pass a Roma. «Il tricolore è tornato a sventolare contro il caro bollette, contro la guerra in Russia, contro le sanzioni e l’invio di armi in Ucraina» ha aggiunto.
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