A Mosca hanno tentato di uccidere Aleksandr Dugin piazzando una bomba sull'auto sulla quale all'ultimo momento non è salito. L'auto è poi esplosa uccidendo sua figlia Daria. Perdo un'amica e una compagna di lotta insostituibile.
L'annuncio di Maurizio Murelli, editore italiano e antico sodale di Dugin, fin dai tempi del progetto nazionalbolscevico (primi anni 90) non si avventura in congetture. La stampa mainstream parla ancora semplicisticamente di "ideologo di Putin" laddove invece è evidente la differenza qualitativa tra il nazionalismo grande russo del leader politico e la visione imperiale eurasiatista del fondatore della quarta teoria politica. Nella sua nuova sintesi, che assume il superamento delle tre dottrine che hanno segnato il '900 (liberalismo, comunismo, fascismo), gli aspetti spirituali ed esoterici sono centrali. L'attentato è stato compiuto mentre i Dugin (in una foto recentissima) si accingevano a rientrare a casa dopo aver partecipato a un festival della tradizione, alla periferia di Mosca.
Secondo il leader della Repubblica popolare filorussa di Donetsk, Denis Pushilin, ci sono "terroristi del regime ucraino" dietro l'incidente: "I terroristi del regime ucraino, cercando di eliminare Aleksandr Dugin, hanno fatto saltare in aria sua figlia... In macchina. Beato ricordo di Darya, è una vera ragazza russa", ha scritto Pushilin nel suo canale Telegram. Darya Dugin, 30 anni, giornalista, è stata opinionista politica per il Movimento Eurasiatico Internazionale, guidato da suo padre.
In Rete circolano video che riproducono la disperazione dell'ideologo sulla scena del delitto
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