L'omicidio di Civitanova: la banalità dell'indifferenza
Ho aspettato mezza giornata prima di scrivere questo post, aspettando qualche particolare che mettesse in discussione la troppo evidente coincidenza tra i fatti e le mie idee acquisite. Le prime evidenze hanno spinto molti a enfatizzare i suggestivi precedenti "geografici": l'omicidio del rifugiato politico nigeriano a Fermo, il raid razzista di Macerata qualificato giuridicamente come strage. Le Marche come nuovo Alabama... Delitti opera entrambi di estremisti di destra, un ultrà politicizzato, un attivista fascioleghista. Errore. A Civitanova Marche l'autore del feroce omicidio è un operaio, a sua volta emigrato dal Sud Italia, ma protagonista è soprattutto la folla, indifferente, che si limita a mettere mano alla tasca per tirare fuori i telefonini e fissare il delitto. Nella diffusa xenofobia, nelle sue forme più radicali che mettono capo a episodi di violenza razziale, c'è molto poco di politico, di attivismo nazionalista e patriottardo (come succede invece in America). La cosa ha invece messo radice in un atteggiamento prepolitico, nella crisi di civilizzazione che ha segnato gli ultimi decenni della vita pubblica italiana e in cui ha sicuramente avuto peso la drammatica caduta economica e sociale di ampie fasce della popolazione impoverita. Il movente: l'invalido è stato petulante nel chiedere l'elemosina, ha infastidito la "sua" donna. Terribile...
INSISTE PER L'ELEMOSINA, UCCISO IN STRADA
Riccardo Bruno per il "Corriere della Sera"
È accaduto tutto alle due e mezza del pomeriggio, in Corso Umberto I, la via dei negozi di Civitanova Marche. Era pieno di gente, qualcuno ha preso il telefonino e ha filmato la lite, ci sono le immagini tremende che mostrano la violenta aggressione che è costata la vita ad Alika Ogorchukwu. In uno scatto si vede la vittima, un nigeriano di 39 anni, a terra, la stampella con cui si aiutava a muoversi accanto, e sopra di lui, seduto come per schiacciarlo, un uomo che gli cinge il collo e lui che cerca disperatamente di divincolarsi. Hanno gridato: «Così lo uccidi!».
E lui, Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, 32 anni, operaio, originario di Salerno ma che vive a Civitanova, qualche piccolo precedente, lo ha ucciso davvero. Poi si è allontanato, con il telefonino della vittima, ma è stato fermato dagli agenti della polizia in una via poco distante. Si sarebbe giustificato: «Chiedeva con insistenza alla mia fidanzata l'elemosina». E la donna, 45 anni, ha confermato.
OMICIDIO DI ALIKA OGORCHUKWU 5
Saranno gli uomini del commissariato di Civitanova e della Squadra mobile di Macerata guidati da Matteo Luconi, coordinati dal procuratore facente funzioni Claudio Rastrelli, a chiarire i dettagli di una reazione così brutale da provocare la morte di un uomo.
Ogorchukwu abitava a San Severino con la moglie, un figlio di 8 anni e un'altra ragazzina di 10. Era un ambulante, vendeva piccoli oggetti, accendini e fazzoletti, offerte ai passanti che spesso finivano nella richiesta di un aiuto. Andava quasi tutti i giorni a Civitanova perché lì aveva più opportunità di racimolare qualcosa, e nel salotto della cittadina lo conoscevano in molti.
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Da un anno, dopo un incidente, si muoveva con una stampella e con questa l'aggressore, togliendogliela di mano, l'ha prima colpito, anche alla testa. Ogorchukwu è caduto a terra, ma Ferlazzo ha continuato ad accanirsi contro di lui, schiacciandolo con il suo corpo, e forse è stato proprio questo a provocarne la morte come dovrà stabilire l'autopsia che sarà eseguita nei prossimi giorni dal medico legale Ilaria De Vitis.
Il corpo senza vita per effettuare tutti i rilievi è rimasto sul marciapiede coperto da un telo fino alle 7 di sera, davanti a un negozio di intimo.
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«L'aggressione è avvenuta mentre noi eravamo chiusi, quando siamo arrivati ci siamo trovati davanti questa scena terribile - dice ancora scossa la signora Paola, la madre della titolare -. In molti conoscevano la vittima, frequentava il bar qui vicino. È stato straziante vedere la moglie in lacrime davanti al cadavere, e attorno l'indifferenza della gente, come se tutto quello che è successo fosse la normalità, senza alcuna pietà». Gli inquirenti hanno sentito i testimoni e acquisito tutte le immagini. Ferlazzo è stato arrestato con le accuse di omicidio volontario e rapina, per aver sottratto il cellulare della vittima. «Ciò che è accaduto oggi è un fatto di una violenza inaudita - ha commentato il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica -. Lontano dalla normalità della nostra comunità, conosciuta da tutti per essere da sempre accogliente e tranquilla».
FONTE: dagospia
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