5 maggio 1981: il comandante dell’Ira, Bobby Sands muore nel carcere di Maze
Quarantuno anni fa, il 5 maggio 1981, Bobby Sands morì nella prigione di Maze, a pochi chilometri da Belfast. Aveva 27 anni, un terzo dei quali passati in prigione, e morì a causa dello sciopero della fame che aveva iniziato per protestare contro la negazione dello status di prigionieri politici per i detenuti dell’Ira. Bobby Sands, comandante dei detenuti di Maze, stava scontando una condanna a 14 anni per possesso di arma da fuoco. A Maze erano detenuti molti combattenti irlandesi, arrestati per possesso di armi e attività militari (inclusi attentati e omicidi).
Lo sciopero della fame
Comincia il 1º marzo 1981, Bobby Sands, seguito il 15 marzo 1981 fu Francis Hughes, e ilo 22 marzo da Raymond McCreesh e da Patsy O’Hara, comandante dei detenuti dell’INLA, il braccio armato dei repubblicani socialisti, una scissione marxista del Sinn Fein.
Il 20 marzo morì improvvisamente il parlamentare nazionalista indipendente Frank Maguire, eletto nella circoscrizione di Fermanagh-South Tyrone. Sinn Fein e partito socialista decidono di presentare Bobby Sands come unico candidato nazionalista, opposto al candidato unionista Harry West. Al termine di una campagna elettorale durissima il 9 aprile 1981 Bobby Sands è eletto con 30492 voti contro i 29046 di West. Nonostante le pressioni internazionali sul governo inglese, ma Margaret Thatcher rimane inamovibile.
Alla morte di Sands subentra Joe McDonnell. Il 12 maggio è la volta di Francis Hughes a morire e poi, il 21 maggio, a poche ore di distanza l’uno dall’altro McCreesh e O’Hara. Tutti e tre vennero sostituiti da altri detenuti. I cadaveri di Hughes e O’Hara presentavano segni di percosse ricevute quando erano già privi di vita, come ci racconta Ugo Maria Tassinari, fondatore di questo blog in un interessante articolo che potete leggere qui
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