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Firenze, CasaPound ricorda Giovanni Gentile nel settantottesimo anniversario della tragica morte


Il 15 aprile del 1944, a Firenze, veniva assassinato da un commando di partigiani gappisti, il filosofo Giovanni Gentile, con Benedetto Croce il principale esponente del neoidealismo filosofico, importante protagonista della cultura italiana nella prima metà del XX secolo, artefice della riforma della pubblica costruzione nota come Riforma Gentile.

Fu figura di primissimo piano del fascismo ed aderì nel novembre del 1943 alla Repubblica Sociale. Adesione che pagò, con la vita il 15 aprile del 1944.

A ricordare la figura di Giovanni Gentile questa mattina sono stati i militanti di CasaPound Italia che si sono recati presso Villa Montalto, al Salviatino, per deporre un mazzo di rosse nel punto in cui, fu ucciso in un agguato.

"La commemorazione non è soltanto un modo per ricordare un grande italiano", spiega in una nota il Direttivo di CP Firenze, "ma anche per richiamare l'attenzione dei nostri connazionali sul suo pensiero che, in un momento di gravi incertezze e di assoluta mancanza di valori e principi, può costituire un vero faro nella lunga notte che la nostra Nazione sta vivendo da fin troppo tempo".

"Giovanni Gentile", prosegue la nota, "fu filosofo, storico, politico e pedagogo. Le sue opere furono apprezzate in tutto il mondo e lo sono tuttora, ma in Italia la 'damnatio memoriae' che ha colpito la sua figura impedisce di apprezzare pienamente i suoi insegnamenti e di farne tesoro".

"Proprio per questo motivo", conclude CasaPound Firenze, "era doveroso rendere omaggio ad uno dei massimi esponenti della cultura moderna italiana, oltre che necessario opporsi ad una cultura della cancellazione che in Italia è stata largamente praticata non soltanto negli ultimi anni, bensì dall'ormai lontano 1945".

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