44 anni dopo, l'onore delle armi a Benedetto Petrone
Un omaggio al compagno Benedetto Petrone da un camerata di Bari, nel quarantaquattresimo anniversario del suo omicidio
Dopo 44 anni, mi sembra giusto rendere a Benny Petrone, l’onore delle armi.
Si lo so, vi sembrerà strano, ma la nostra coerenza ci obbliga a farlo.
Benny, fu vittima di una guerra che ci vedeva coinvolti, contro un sistema che entrambi combattevamo.
Ricordo bene quei giorni.
A Bari, volavano gli schiaffi e i cazzotti, le catene e le spranghe.
Il morto però , non c’era ancora.
Si percepiva nell’aria , che prima o poi sarebbe arrivato.
Da una parte o dall’altra, sarebbe arrivato.
Non volevamo il morto , non lo cercavamo , non rientrava nella logica di acquisizione di un diritto territoriale all'esistenza che ci negavano. La violenza di strada era gia' troppa e soffocava il pensiero , la cultura , la nostra socialita' perseguitata.
Arrivó e nulla fu come prima…
I compagni, volevano pareggiare il conto.
Ricordo ancora le telefonate dell’amico rosso, che mi diceva: lascia stare , rimani a casa…
Chissà cosa sarebbe accaduto se a cadere fosse stato uno di Noi…?
Oggi, lo ricorderebbero ancora?
Le morti, sono tutte uguali?
Per Noi si, se sono in battaglia.
Quella era una battaglia e i colpi non si escludevano.
Troppo bello oggi, fare le rivoluzioni con la tastiera.
Ricordo ancora il sapore della paura , il freddo e il buio delle sere, la voglia di esistere.
Onore a te Benny e a tutti Noi.
Bartolo Centrone
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