Il "barone nero" abbocca all'amo di fanpage e inguaia Fidanza
Il sommarione di Dagospia |
Il capo, secondo l'inchiesta, è Roberto Jonghi Lavarini, detto il "Barone nero", condannato a due anni per apologia del fascismo. Tramite Lavarini, il giornalista di Fanpage conosce Carlo Fidanza, europarlamentare e capo delegazione di Fratelli d'Italia. Si stabilisce cosi un rapporto che consente all'insider di frequentare il gruppo di esponenti di Fdi durante eventi e riunioni della campagna elettorale per le elezioni comunali a Milano per la quale sostengono la candidatura al consiglio comunale dell'avvocato Chiara Valcepina.
Entrambi chiedono finanziamenti al presunto uomo d'affari, col quale sono ormai in confidenza: "Le modalità sono: versare nel conto corrente dedicato. Se invece voi avete l'esigenza del contrario e vi è più comodo fare del black, lei si paga il bar e col black poi coprirà altre spese", dice Fidanza al giornalista sotto copertura. Javarini, che è deputato a queste operazioni, entra più nei dettagli: Il "barone nero" spiega di avere "una serie di lavatrici" per il finanziamento alla campagna elettorale che sostiene di avere usato più volte.
Durante alcune riunioni del gruppo, inoltre, con la telecamera nascosta si riprende anche altro: molti dei partecipanti non condividono, con commenti pesanti, la scelta del candidato sindaco della coalizione, Luca Bernardo. Volano, nello stereotipo razzista-neofascista, battute su "negri", ebrei, migranti e riferimenti al discorso di Hitler alla birreria di Monaco di Hitler, oltre a commenti sessisti.
La telecamera nascosta riprende poi Longhi Javarini, che sostiene, senza fare nomi né circostanze, di essere parte di
"un gruppo trasversale, diciamo esoterico, dove ci sono diversi massoni. Poi c'è tutto un filone di ammiratori di Hitler, in più abbiamo un nostro informale servizio di informazioni e sicurezza, abbiamo una rete di ex militari".
Un'organizzazione trasversale ai partiti sostiene: "Noi abbiamo contatti politici all'interno del centrodestra, non solo nella Lega ma anche in Fratelli d'Italia e persino Forza Italia", afferma.
Fidanza: "Mai finanziamenti illeciti, mi autosospendo"
"Dopo aver visto il servizio confezionato ieri sera da Fanpage e mandato in onda da Piazzapulita voglio ribadire ai miei amici, ai miei elettori e a quelli di tutto il mio partito che non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari e che nello specifico, in più occasioni che purtroppo non sono state mandate in onda, ho ribadito al 'giornalista infiltrato' che asseriva di voler contribuire alla campagna elettorale di una candidata la necessità di farlo secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Il fatto che questi ulteriori colloqui non siano stati trasmessi la dice lunga sulla serietà di questa inchiesta e contribuisce a dare di me e della mia attività politica un'immagine totalmente distorta". Lo afferma in una nota il capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza.
"Su richiesta di Giorgia Meloni, ritengo opportuno autosospendermi da ogni ruolo e attività di partito al fine di preservare Fratelli d'Italia da attacchi strumentali". "Non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari", ribadisce, e "non c'è e non c'è mai stato in me alcun atteggiamento estremista, razzista o antisemita".
Meloni: "Chiedo a Fanpage intero girato, poi decido"
"Chiedo ufficialmente a Fanpage di darmi l'intero girato di questo lavoro di tre anni perché chiaramente sono una persona molto rigida su diverse materie. Però non giudico e valuto un dirigente che conosco da più di 20 anni - e sono rimasta colpita nel vederlo raccontare così - sulla base di un video curiosamente mandato in onda a due giorni dal voto". Lo ha detto la presidente di FdI Giorgia Meloni.
"Sono pronta a prendere tutte le decisioni necessarie quando ravviso delle responsabilità reali ma per avere contezza di queste chiedo di avere l'intero girato di 100 ore. Poi farò sapere cosa ne penso".
"Posso dire che - aggiunge Meloni - sono estremamente chiara con tutti i dirigenti di Fratelli d'Italia sull'onestà e sui rapporti che non si devono avere con determinati ambienti. Sono molto rigida nella valutazione, ma non posso prendere tutto per oro colato".
Dureghello: "Non c'è spazio per chi inneggia a Hitler"
Duro il commento della presidente della Comunità Ebraica di Roma. "Non può esserci spazio nei partiti dell'arco costituzionale - twitta Ruth Dureghello - per chi fa il saluto romano, inneggia a Hitler e insulta neri e ebrei. Nell'Italia che promulgò le leggi razziste, come le ha definite giustamente Draghi ieri, non ci possono essere ambiguità su questo".
Fonte: la Repubblica.it
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