Alla testa di Forza nuova ora c'è Pinuccio la rana
Un altro filone rispetto all'inchiesta sulla manifestazione che si è conclusa con l'occupazione della sede della Cgil. Le accuse, che hanno portato in carcere Roberto Fiore, Giuliano Castellino, l'ex Nar Luigi Aronica, l'attivista Pamela Testa, il leader del movimento IoApro, Biagio Passaro e Salvatore Lubrano è di istigazione a delinquere, devastazione saccheggio, violazione di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale.
FORZA NUOVA
La Digos sta ancora esaminando i video e le immagini, ma all'indomani degli scontri aveva già denunciato per gli stessi reati (esclusa l'istigazione) lo stesso Luca Castellini, il dirigente del movimento Massimiliano Ursino e l'esponente di punta dell'organizzazione Lorenzo Franceschi. Nei prossimi giorni potrebbero arrivare altri provvedimenti, mentre si fa avanti l'ipotesi dello scioglimento di Forza nuova per decreto: «La questione è all'attenzione nostra e anche dei magistrati che stanno continuando le indagini e formalizzando le loro conclusioni. Stiamo riflettendo», ha commentato ieri il premier Mario Draghi a margine della conferenza stampa sul G20.
APOLOGIA DI FASCISMO Intanto Saija, uno degli autori del comunicato che ha portato al sequestro del sito, rischia il processo a Torino per apologia di fascismo. La procura ha chiuso le indagini avviate dopo l'esposizione, nel 2019, di uno striscione con la scritta «spezza le catene dell'usura, vota fascista, vota Forza Nuova». Sotto accusa anche il coordinatore piemontese del movimento, Luigi Cortese. E se il movimento di estrema destra accusa il colpo, l'obiettivo è quello di non fermarsi, dopo l'arresto di Fiore e Castellino arrivano nuovi generali neri.
ROMA NO VAX SCONTRI CON POLIZIA
Il comando dell'organizzazione è stato adesso affidato al responsabile romano e dirigente nazionale di Fn, Pinuccio La Rana, al secolo Pino Meloni, storico esponente di spicco della destra romana, ex-ultrà della Roma e finito in carcere nel 94 per l'accoltellamento del vicequestore Giovanni Selmin allo stadio di Brescia nel 94. Il 6 settembre scorso erano stati fermati dalla Digos nella Capitale e poi rilasciati, assieme allo stesso Giuliano Castellino, a poche ore da una manifestazione No Green Pass, annunciata per quel giorno davanti a Montecitorio.
E dopo l'oscuramento del sito, l'organizzazione pensa ora ad un luogo virtuale alternativo: oltre ai già esistenti social come Vk, chat di Telegram e varie riviste della galassia neofascista, potrebbero provvedere - almeno nei loro intenti - allo spostamento della piattaforma sui domini web in Russia, come propongono diversi militanti. Prima però potrebbe arrivare lo scioglimento di Forza Nuova stessa, invocato da più parti e che ha portato a diverse mozioni che saranno discusse al Senato il 20 ottobre. La possibilità che l'organizzazione venga messa al bando, è concreta anche per Maurizio Boccacci, altro storico esponente della destra neofascista, anche lui coinvolto nel tentato omicidio del vicequestore nel 94, e fondatore del Movimento Politico, sciolto nel 93 per decreto.
ROMA NO VAX SCONTRI CON POLIZIA
«All'epoca Mp' aveva compiuto azioni molto più eclatanti di fronte alle prime ondate di migranti, oggi la situazione di Fn è diversa», dice Boccacci manifestando solidarietà agli arrestati. « Punteremo a dimostrare, attraverso analisi dei filmati, l'esatta dinamica di quanto è realmente accaduto», spiega Carlo Taormina, legale dei militanti neri e del leader di #Ioapro, Biagio Passaro, finiti in manette. Ian queste ultime ore l'ennesimo episodio di minacce arriva nei confronti di un altro sindacato. Dopo l'assalto alla sede della Cgil: una busta con un proiettile e una lettera anonima di minacce al segretario della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini, è stata recapitata nella sede della Cisl Firenze-Prato.
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