Avanguardia rivoluzionaria. Il gip: niente carcere, il capo è un pavido
La Procura di Milano aveva chiesto la misura cautelare in carcere per i quattro ventenni appartenenti all’associazione clandestina di matrice nazi-fascista denominata "Avanguardia Rivoluzionaria", ma il gip di Milano Manuela Accurso Tagano ha ritenuto piu’ idonea, per "contenere la pericolosita’", la "combinazione di due misure non custodiali" come quella dell’obbligo di dimora con la prescrizione di non allontanarsi da casa in orario notturno e quella dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Per il giudice, "gli indagati, tutti incensurati e ideologicamente radicalizzati, sono davvero molto cauti nel dare attuazione al loro programma criminoso". In particolare, risulta "emblematico" l’atteggiamento del leader del gruppo: "Capo carismatico e autorevole a parole, è subdolo e pavido nei fatti - osserva il gip - delega ai suoi sottoposti il compimento delle azioni pericolose, quali l’acquisto della pistola a salve, la fisica conoscenza con gli appartenenti al gruppo svizzero, infine il pestaggio".
IL DOCUMENTO COSTITUTIVO E LA GERARCHIA
"Caro camerata, ti diamo il benvenuto all’interno dell’organizzazione, sei stato reclutato come associato…l’organizzazione di cui fai parte è segreta, così come il suo nome e il suo simbolo. Non dovrai mai rivelare a persone esterne ad essa nulla di inerente alle sue attività ed a ciò che fai al suo interno". Così scrivevano i componenti del piccolo gruppo.
Gli agenti della Digos hanno rinvenuto il documento di costituzione di A.R , ’Avanguardia Rivoluzionaria’ composto da 19 pagine nel quale sono affrontati vari punti concernenti l’organizzazione, nonché il giuramento da effettuare: gerarchia; protocollo di sicurezza informatica; protocollo di reclutamento.
"L’organizzazione - si legge nel documento - promuove la lotta come unico metodo per imporsi politicamente…l’organizzazione è eversiva dell’ordine democratico vigente e le dottrine cui si ispira politicamente sono il fascismo, nazionalsocialismo e il paneuropeismo sociale e nazionale".
L’organizzazione era formata dal ’Comandante G’, dal ’Maggiore Volpi’, dal ’Capo nucleo Breivik’ e dal Milite Zucht. Il primo era il leader del gruppo, colui che ha ideato ed iniziato a formare A.R; ne determinava la strategia e pianificava le attività.
Al secondo, il ’Maggiore Volpi’ era affidato il coordinamento delle azioni dei militi, gestiva la cassa del gruppo e aveva ruoli esecutivi ed operativi nell’organizzazione, ed era parte attiva nel reclutamento di altri militi. Il ’milite Zucht’ inizialmente era il legato dell’organizzazione, poi degradato dal ’Comandante G’ gli era affidata la missione di formare i militanti, radicalizzandoli.
REQUISITI E FORMULA DEL GIURAMENTO
Fisico prestante, un’età non inferiore a 16 anni e buona conoscenza della storia fascista e nazionalsocialista. Nel documento rinvenuto dagli agenti della Digos di Milano sulla costituzione del gruppo nazi-fascista ’Avanguardia Rivoluzionaria’ erano indicati specifici criteri di selezione degli associati. Il reclutamento, inoltre, passava attraverso due canali fondamentali: la realtà fisica e il mondo virtuale. "Al di là di chi conosciamo, abbiamo un po’ le mani legate - scriveva uno dei 4 dell’organizzazione - infatti adesso da qualche giorno mi sono unito a qualche gruppo Telegram italiano così semplicemente per capire un po’... non è che approccerò le persone così…. per giocare più carte possibili".
Tra i requisiti per essere ammessi come reclute figuravano:
- ottima padronanza dell’italiano, se connazionale;
- buona conoscenza dell’inglese, se straniero;
- buona conoscenza della dottrina della storia fascista e nazionalsocialista;
- grande volontà di lotta: fede e fanatismo dell’idea;
- comportamento disciplinato, rispettoso ed educato;
- età non superiore ai 25 anni e non inferiore ai 16;
- stile di vita sano - nessun eccesso con fumo e alcool, droghe vietate;
- nessun pesante precedente penale;
- fisico prestante, conoscenza di tecniche di combattimento corpo a corpo di base.
Una volta passata la selezione, c’era poi il giuramento che recitava solennemente:
Giuro di essere devoto all’idea, di essere fedele ad avanguardia rivoluzionaria e di affidare la mia vita ai miei camerati, i quali allo stesso modo si affidano a me: così, giuro di lottare senza riserva alcuna per essi e per l’idea che ho abbracciato. Con queste parole sono consapevole del mio dovere militante, delle azioni che per esso saranno compiute e delle conseguenze nel caso di tradimento, delazione ed infamia nei confronti dell’idea, dell’organizzazione dei miei camerati".
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