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4 luglio 1944: i partigiani sgozzano Maria Garzena, medaglia d'oro della Rsi

 


ella breve storia della Repubblica Sociale solo tre donne hanno avuto il riconoscimento della medaglia d'oro al valor militare. Una di queste tre è attribuita a Maria Garzena nata a Torino il 28 luglio 1908. Dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale, entrando nel Partito Fascista Repubblicano e arruolandosi nel Servizio Ausiliario Femminile. Negli stessi giorni a Graglia, nel circondario di Biella, residenza della famiglia Garzena si formavano i primi gruppi partigiani costituiti dai militari sbandati del 53º Reggimento fanteria.
Il 4 luglio 1944 i partigiani assaltarono la villa di famiglia. I Garzena sono considerati i signori del paese. La madre di Maria è una contessa Rapetti. I partigiani vennero a prelevarla verso le dieci di sera presso l’abitazione posta in Via Netro n°1. La donna era  un'ausiliaria assegnata ai "servizi speciali" della Repubblica Sociale, i servizi segreti di Salò. Temendo il peggio decise di difendersi a colpi di bombe a mano ma ebbe la peggio e fu finita con un colpo di pugnale alla gola. Per onorarne il coraggio il Capo del governo Mussolini decretò la concessione della Medaglia d’Oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione. 
 «Donna di elevatissimi sentimenti di amor patrio rendeva volontariamente e con evidente rischio personale preziosi servizi per la lotta contro i fuori legge in ambiente ostile. Invitata a cambiare sede rifiutava, chiedendo solo armi per potersi difendere. Minacciata più volte di morte non desisteva dall’atteggiamento di totale dedizione alla causa. Assalita proditoriamente nella sua abitazione, si difendeva virilmente a colpi di bombe a mano finché cadeva trafitta alla gola dalla pugnalata di un bandito. Fulgido esempio di antiche virtù, di eletto sentire e di sprezzo della vita per la rinascita della Patria. Graglia (Biella), 4 luglio 1944
In seguito la casa venne depredata dai cittadini gragliesi e fu occupata illegalmente dalla moglie di un noto capo partigiano di Biella. Finita la guerra la famiglia Garzena non riuscì più a rientrare in possesso della villa.
FONTI: Wikipedia, Italiani in guerra, La grande rupe.

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