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12 aprile 1973: il giovedì nero e la narrazione antifascista


Fascinazione ha spesso concentrato la sua attenzione, in occasione dell'anniversario della morte dell'agente Marino, sul fatto e sulle sue distinte e controverse ricostruzioni. Stavolta, invece, abbiamo deciso, attingendo al principale "dossier" dell'epoca, Rapporto sulle violenze fasciste in Lombardia, edito dal Consiglio regionale della Lombardia, come veniva costruita, in tempo reale, la narrazione antifascista 

9 aprile Milano. Il Comune, la Provincia, le organizzazioni sindacali e il Comitato permanente antifascista per la difesa dell'ordine repubblicano, facendosi interpreti dei sentimenti della popolazione, chiedono che venga vietata la manifestazione missina del 12 aprile, cui presenzierà il senatore Ciccio Franco, l'istigatore della rivolta di Reggio Calabria. (Corriere della Sera 10.4) 

10 aprile Milano. La questura ha vietato il corteo del MSI previsto per il 12 aprile; è stato invece autorizzato un comizio che dovrà svolgersi alle ore 18 in piazza Tricolore. (Avanti 10.4) 

I1 aprile Milano. Il Consiglio regionale lombardo aderisce alla richiesta delle associazioni democratiche e antifasciste nel chiedere il divieto del provocatorio raduno fascista indetto per il 12 aprile. (Corriere della Sera 12.4) 

12 aprile Milano. E' stato vietato per "motivi di ordine pubblico" il comizio missino di piazza Tricolore. Alcune persone sono state fermate per aver lanciato nell'aula del Consiglio comunale dei volantini del Fronte della Gioventù, in cui si accusano le autorità cittadine di aver ceduto ad un "ricatto comunista".  (Il Giorno 13.4) 

12 aprile Milano. I neo-fascisti hanno attaccato le forze di polizia che presidiavano piazza Tricolore dopo il divieto della manifestazione indetta dal MSI. Durante gli scontri due bombe a mano sono state lanciate contro  i militi: un agente è rimasto dilaniato da un'esplosione e altri hanno riportato ferite. Un ragazzo di 14 anni è rimasto ferito gravemente da un colpo di pistola. Le squadracce nere hanno quindi cercato di assalire due scuole e la Casa dello Studente di Viale Romagna. Sono state fermate settantuno persone. ' 

(Corriere della: Sera 13.4) 

13 aprile Milano. Le squadracce fasciste che hanno provocato gli scontri culminati nell'uccisione dell'agente di P.S. Antonio Marino erano convenute a Milano da varie città d'Italia per portare a termine un piano preordinato. (Il Giorno 14.4) 

13 aprile Milano. Sono stati arrestati sette neo-fascisti milanesi, iscritti a organizzazioni del MSI che hanno partecipato agli scontri di giovedì. Altre sessantaquattro persone sono state denunciate a piede libero. Sono state arrestate anche tre donne che avevano lanciato volantini del "Fronte della Gioventù" al Consiglio regionale. (Il Giorno 14.4) 

13 aprile Genova. Il neo-fascista Nico Azzi, autore del fallito attentato al treno Torino-Roma, era al corrente del piano per creare disordini a Milano durante la manifestazione del 12 aprile. Questi elementi sono risultati da una lettera sequestratagli nel carcere di Marassi. (Il Giorno 14.4) 

13 aprile Milano. La direzione provinciale del MSI ha posto una taglia di 5 milioni per chiunque fornirà indicazioni decisive per l'identificazione dell'uccisore dell'agente A. Marino. (Corriere della Sera 14.4), 

13 aprile Milano. Un professore antifascista del liceo Beccaria è stato insultato e aggredito insieme a un collega da un gruppo di neo-facisti. (Avanti! 14.4) 

14 aprile Milano. Mentre si svolgono i funerali dell'agente assassinato, i responsabili del delitto sono stati identificati: si tratta di Vittorio Loi, figlio dell'ex pugile -Duilio Loi, e di Maurizio Murelli.    Entrambi erano iscritti al "Fronte della Gioventù" e facevano parte del gruppo di picchiatori di piazza S. Babila. Vittorio Loi è stato tratto in arresto, mentre il Murelli si è reso latitante. (Avanti! 15.4) 

14 aprile Milano. I partiti democratici e le organizzazioni antifasciste, esprimendo il loro dolore e  sdegno per l'uccisione dell'agente di P.S. Antonio Marino, denunciano le pesanti responsabilità del MSI negli incidenti del 12 aprile e chiedono che.il governo prenda severe misure per arginare e reprimere la violenza fascista. (Il Giorno 15.4) 

14 aprile Milano. Il deputato missino Franco Servello, responsabile della Federazione milanese del MSI, respinge le accuse di responsabilità del suo partito nel mortale incidente di piazza Tricolore e ribadisce che la manifestazione era stata organizzata con l'accordo della direzione del MSI e dell'on. Almirante. (Corriere della Sera 15.4) 

14 aprile Milano. L'ammiraglio Birindelli, presidente del MSI-Destra Nazionale, ha dichiarato che rassegnerà le dimissioni dal suo incarico qualora vengano provate le responsabilità del suo partito negli incidenti del 12 aprile. (Il Giorno 15.4) 

15 aprile Milano. Vittorio Loi ha confessato l'esistenza di un piano preordinato per creare disordini nel caso che la manifestazione missina del 12 aprile fosse stata vietata. I picchiatori fascisti erano pronti agli scontri e ricevevano direttive da Pietro De Andreis, iscritto al MSI di Genova. (Corriere della Sera 16.4) 

15 aprile Milano. Dopo l'arresto di Vittorio Loi e mentre continuano le ricerche di Murelli e di Pietro De Andreis, i dirigenti milanesi del MSI negano che esistano legami tra il loro partito ed il gruppo di picchiatori fascisti di piazza S. Babila, tra i quali si trovano gli assassini dell'agente. (Il Giorno 16.4) 

15 aprile Milano. Un comunicato della direzione del MSI afferma che i nomi dei presunti assassini dell'agente A. Marino furono comunicati alla questura due giorni prima dell'arresto di Vittorio Loi da un dirigente giovanile del MSI, che risulterà essere G. Radice. (Corriere della Sera 16.4) 

15 aprile Firenze. È stato arrestato il neo-fascista Maurizio Murelli, presunto responsabile insieme a V. Loi del lancio delle bombe a mano contro le forze di polizia nel corso dei disordini del 12 aprile. (Il Giorno 17.4) 

16 aprile Milano. Su ordine di cattura spiccato dalla Magistratura di Genova è stato arrestato a Milano il neo-fascista Mauro Marzorati, accusato di concorso in strage in seguito al fallito attentato sul treno Torino-Roma. (II Giorno 17.4) 

15 aprile Milano. Una squadraccia di neo-fascisti ha fatto irruzione nel "Teatro - Officina" di viale Monza 140 ed ha aggredito gli spettatori e distrutto alcuni tabelloni. (Il Giorno 18.4) 

16 aprile Milano. Franco Servello, vice-segretario del MSI e commissario straordinario della Federazione milanese, è stato interrogato per due ore al Palazzo di Giustizia di Milano in seguito ai disordini mortali del "giovedì nero". I magistrati hanno interrogato anche Gianluigi Radice, noto picchiatore missino che per primo fece il nome dei due presunti assassini dell'agente A. Marino. Il neo-fascista Pietro De Andreis, sospettato di aver coordinato le squadracce fasciste nel corso degli scontri del 12 aprile, è ricercato come "persona utile alle indagini". (Corriere della Sera 17.4) 

16 aprile Milano. La magistratura ricerca sei neo-fascisti implicati negli scontri del 12 aprile; un altro teppista, Claudio Cippelletti, è stato arrestato per resistenza alla forza pubblica durante i disordini del "giovedì nero". (Avanti! 17.4}. 

16 aprile Milano. E stato arrestato il neo-fascista Gianni Nardi che era già stato incarcerato per detenzione di armi ed esplosivi. Il Nardi si trovava a Milano nella luttuosa giornata del 12 aprile, contravvenendo all'obbligo di domicilio coatto, che gli imponeva di restare ad Ascoli Piceno. È ricercato anche Bruno Stefanò, complice del Nardi per il traffico d'armi ed anch'egli notato in piazza durante gli scontri del 12 aprile. (Avanti! 17.4) 

16 aprile Milano. Vittorio Loi, uno dei presunti assassini dell'agente di P.S. Antonio Marino, partecipò nel 1970 alla preparazione di un attentato contro i leader del Movimento Studentesco Capanna e Cafiero. L'attentato che non potette essere portato a termine per l'arresto di alcuni missini dopo un'aggressione in piazza Cavour, prevedeva l'assassinio di Capanna e doveva essere eseguito da un metronotte legato al gruppo dei neo-fascisti sanbabilini. (Avanti! 17.4) 

17 aprile Milano. Il neo-fascista Murelli, arrestato a Firenze, ha ammesso di aver lanciato una bomba a mano contro un reparto di polizia nel corso degli scontri avvenuti nei pressi di piazza Tricolore il 12 aprile. Sia Murelli che Loi sostengono però di non aver scagliato le bombe tra gli agenti e quindi di non essere responsabili della morte dell'agente Marino. (Corriere della Sera 18.4) 

17 aprile Milano. Il neo-fascista milanese Mauro Marzorati ha confessato alla magistratura milanese la propria partecipazione al fallito attentato sul treno Torino-Roma compiuto da Nico Azzi. Si stanno delineando i contorni di un vasto piano provocatorio che collega l'attentato al treno con i disordini verificatisi a Milano una settimana dopo. (Avanti! 18.4) 

17 aprile Milano. La polizia ha perquisito l'attico di S. Aguzzi, una ragazza che avrebbe ospitato Vittorio Loi e Maurizio Murelli, dopo gli scontri nel corso dei quali fu assassinato l'agente di P.S. Antonio Marino. La ragazza si è resa irreperibile e i magistrati la stanno cercando per interrogarla. (II Giorno 18.4.) 

17 aprile Milano. Due lettere minatorie firmate da "Giustizieri d'ltalia" sono state recapitate all'attrice Franca Rame, già vittima di un'aggressione fascista, e a un impiegato della Olivetti. (Corriere della Sera 18.4) 

18 aprile Milano. È stato arrestato l'esponente missino Pietro De Andreis, accusato di aver promosso ed organizzato gli scontri del 12 aprile, durante i quali venne ucciso l'agente di P.S. A. Marino. Un altro esponente missino, Gianluigi Radice, è stato arrestato dopo un interrogatorio per reticenza e falsa testimonianza; il Radice aveva fatto per primo i nomi di Loi e Murelli quali responsabili dell 'assassinio dell'agente. 

Marino. Infine il neo-fascista Davide Petrini, sospettato di aver fornito le bombe a mano a Loi ed a Murelli, è stato indiziato di correità in strage. (Corriere della Sera 19.4) 

18 aprile Genova. Il neo-fascista milanese Nico Azzi, autore del fallito attentato contro il treno Torino:.Roma, ha detto che l'ispiratore ideologico del gruppo "La Fenice" dal quale provengono gli attentatori, era l'on. Servello. Lo stesso Azzi era stipendiato da Servello. L'attentato al treno fu preparato a Milano; il direttore del giornale "La Fenice", Giancarlo Rognoni, accompagnò Nico Azzi e Marzorati fino a Pavia, da dove i due attentatori proseguirono poi in treno. (Avanti! 19.4) 

18 aprile Milano. L'on. Servello ha querelato 1"'Avanti!" per averlo definito "l'ideologo del gruppo La Fenice". (Avanti! 19.4) 

19 aprile Milano. Nel corso di un confronto in carcere i neo-fascisti Vittorio Loi e Maurizio Murelli si scambiano a vicenda l'accusa di aver lanciato la bomba a mano che uccise l'agente di P.S. Antonio Marino e riconoscono che gli incidenti del 12 aprile erano preordinati e diretti da dirigenti del MSI. (Avanti! e Corriere della Sera 20.4) 

19 aprile Milano. Un giovane neo-fascista sanbabilino conferma che Murelli mostrò il sacchetto contenente delle bombe a mano, prima ancora che avvenissero gli scontri culminati con l'uccisione dell'agente di P.S. Secondo questa testimonianza Vittorio Loi non avrebbe lanciato nessuna bomba e si sarebbe autoaccusato per una specie di vocazione al martirio. (Il Giorno 20.4) 

19 aprile Milano. Una bomba è esplosa accanto a una finestra del palazzo di Giustizia; sul luogo dell'attentato sono stati ritrovati dei volantini firmati dalle Squadre d'Azione Mussolini. (Avanti! 20.4) 

19 aprile Milano. La prefettura smentisce le voci di un presunto dissenso tra il prefetto di Milano e il Ministro dell'Interno a proposito del divieto del comizio missino previsto per il 12 aprile. (Corriere della Sera 20.4) 

19 aprile Genova. È stato fermato e interrogato un neo-fascista milanese, Francesco De Min, sospettato di aver preso parte alla preparazione del fallito attentato contro il treno Torino-Roma. Nell'attentato sono già implicati tre neo-fascisti di Milano: Nico Azzi, Mauro Marzorati e Giancarlo Rognoni. (Il Giorno 20.4) 

20 aprile Milano. Un altro neo-fascista che partecipò agli scontri del 12 aprile è stato arrestato per concorso in resistenza aggravata e adunata sediziosa: si tratta di Marco Petriccione. È stato inoltre convalidato e trasformato in arresto il fermo di Davide Petrini, il neo-fascista indiziato di concorso in strage. È stata infine interrogata Simona A. la giovane che ospitò alcuni neofascisti, tra i quali figurava anche Vittorio Loi, la sera dell'assassinio dell'agente Marino. (Corriere della Sera 21.4) 

20 aprile Milano. Le bombe lanciate dai "bombardieri" fascisti contro gli agenti di P.S. provengono probabilmente dal C.A.R. di Imperia, dove aveva da poco finito il servizio militare il neo-fascista Nico Azzi, arrestato per il fallito attentato sul treno Torino-Roma. (Il Giorno 21.4) 

20 aprile Milano. Nel corso degli interrogatori il neo-fascista Vittorio Loi avrebbe parlato dell'esistenza di un deposito di esplosivi, raccolti da elementi neo-fascisti, nei pressi del traliccio di Segrate, dove fu trovato morto l'editore Feltrinelli. (Avanti! 21.4) 

20 aprile Milano. Una lettera minatoria firmata dai "Giustizieri d'Italia" è stata ricevuta dal pretore milanese Domenico Pulitanò, iscritto a "Magistratura Democratica". (Avanti! 21.4) 

20 aprile Genova. È stato spiccato un ordine di cattura contro il neo-fascista milanese Giancarlo Rognoni, direttore del periodico "La Fenice", resosi latitante. Il Rognoni avrebbe organizzato l'attentato contro il treno Torino-Roma che doveva essere eseguito da Nico Azzi. La polizia crede che il neo-fascista potrebbe cercare la fuga in Grecia.  (Corriere della Sera 21.4) 

21 aprile Milano. Il neo-fascista Vittorio Loi che lanciò una bomba a mano contro gli agenti di P.S. durante gli scontri del 12 aprile, ha accusato Aldo La Russa, segretario provinciale del "Fronte della Gioventù" e figlio di un senatore del MSI, di aver guidato personalmente gli attacchi delle squadracce neo-fasciste. (Avanti! 22.4) 

21 aprile Milano. La polizia ha compiuto un sopraluogo a Segrate alla ricerca di un deposito d'armi fascista; le ricerche però non hanno avuto esito. La magistratura milanese ha collegato come disegni di un unico piano gli incidenti provocati dai neo-fascisti il giovedì 12 aprile con il fallito attentato al treno Torino-Roma, eseguito il 7 aprile. (Corriere della Sera 22.4) 

21 aprile Milano. Maurizio Murelli, uno dei "bombardieri" fascisti del 12 aprile, ha dichiarato che un'organizzazione collegata ai colonnelli greci aveva preparato la fuga e l'espatrio dei neo-fascisti implicati nell'attentato. Un altro neo-fascista fermato dalla polizia ha dichiarato che una persona di nazionalità straniera di cui si conosce solo il soprannome, teneva contratti con i neofascisti di piazza S. Babila. (Il Giorno 22.4) 

21 aprile Milano. Una nuova lettera minatoria, firmata dai "Giustizieri d'Italia" è stata recapitata all'attrice Franca Rame, già vittima di una aggressione fascista ,nel marzo 1973. (Avanti! 22.4) 

23 aprile Milano. Otto neo-fascisti hanno trascorso la Pasqua in carcere: tre sono accusati di strage, V. Loi, M. Murelli e D. Petrini; quattro sono accusati di resistenza aggravata e adunata sediziosa P. De Andreis, C. Cippelletti, G. Stornaiuolo e M. Petriccione; un altro neo-fascista, Mario Di Giovanni, accusato di concorso negli stessi reati, è stato rilasciato. (Corriere della Sera 24.4) 

24 aprile Milano. Tre attentati sono stati compiuti contro le sedi del PCI e del PSI di Milano e di Sesto San Giovanni; sul luogo delle esplosioni sono stati rinvenuti volantini firmati dalle Squadre d'Azione Mussolini. (Corriere della Sera 25.4) 

24 aprile Milano. I due neo-fascisti Cristiano Rosati e Gaetano La Scala, che facevano parte del gruppo di Vittorio Loi, non si sono presentati al Palazzo di Giustizìa dove erano stati convocati per un interrogatorio. È stato rinviato il confronto con i maggiori imputati. (Avanti! 25.4) 

24 aprile Genova. I neo-fascisti milanesi che hanno preparato l'attentato al treno Torino-Roma intendevano attribuirne la responsabilità ai gruppi della sinistra extraparlamentare; a questo scopo avevano precostituito alcuni indizi artificiali che però non sono serviti a nulla per l'incidente che ha impedito di portare a termine il piano dinamitardo. (Avanti! 25.4) 

25 aprile Milano. Un colpo di pistola è stato esploso in piazza Castello contro una camionetta della polizia; il proiettile ha perforato il tetto dell'automezzo sfiorando l'autista. (Avanti! 26.4) 

25 aprile Milano. Una bomba carta è esplosa sotto un autobus noleggiato daIl'ANPI, che era stato parcheggiato in piazza Castello: Sul luogo dell'attentato sono stati ritrovati alcuni volantini firmati dalle Squadre d'Azione Mussolini. (Corriere della Sera 26.4) 

25 aprile Genova. La magistratura milanese ha contestato a Nico Azzi autore del fallito attentato al treno Torino-Roma, il reato di concorso in strage per gli incidenti provocati dai 76 neo-fascisti il 12 aprile a Milano. Nico Azzi è sospettato di aver fornito le bombe a mano ai bombardieri Vittorio Loi e M. Murelli. (Corriere della Sera 26.4) 

26 aprile Genova. Il neo-fascista Nico Azzi ha confessato di aver procurato le bombe a mano lanciate dagli squadristi fascisti contro le forze di polizia durante gli incidenti del 12 aprile. Le bombe provenivano dal C.A.R. di Imperia dove il giovane neo-fascista aveva prestato servizio militare. (II Giorno 27.4) 

26 aprile Milano. Il neo-fascista Ferdinando Caggiano è stato fermato dalla magistratura e indiziato di concorso in strage e favoreggiamento personale, in seguito agli incidenti nel 12 aprile. Altre comunicazioni giudiziarie sono state emesse nei riguardi di Cristiano Rosati Fracastelli, Gaetano La Scala e Romano Ignazio La Russa, figli di un senatore missino. In totale. dall'inizio delle indagini sono stati emessi quindici ordini di cattura e cinquanta comunicazioni giudiziarie. (II Giorno e Corriere della Sera 27.4) 

26 aprile Milano. Alcuni magistrati democratici hanno ricevuto delle lettere minatorie firmate dai "Giustizieri d'Italia". (Corriere della Sera 27.4) . 

27 aprile Milano. E' stato trasformato in arresto il fermo del neo-fascista F. Caggiano, accusato di concorso in strage; per lo stesso reato è stato arrestato anche Ferdinando Alberti, che partecipò agli scontri del 12 aprile. Gli squadristi sostengono che hanno agito su istruzioni di alcuni dirigenti del MSI; il senatore missino Nencioni, difensore di P. De Andreis, sostiene che la testimonianza del missino Sergio Frittoli potrebbe discolpare i dirigenti del MSI. (II Giorno 28.4) 

27 aprile Milano. Il neo-fascista Gianni Ferorelli è stato catturato dalla polizia con altri due camerati in piazza Grandi. ' Il Ferorelli. è stato dichiarato in arresto per una rapina compiuta il 5 aprile 1973 ai danni di una ragazza e per una rapina a mano armata contrò una oreficeria. Il Ferorelli, che portava in tasca alcune pallottole, sarà interrogato anche dai magistrati che indagano sugli incidenti del "giovedì nero". Uno dei due accompagnatori del neo-fascista è stato anch'egli arrestato perché trovato in possesso di una moto rubata. (Avanti! 28.4) 

28 aprile Milano. In una cascina di Gaggiano sono stati trovati dai carabinieri trentanove candelotti di dinamite e sette motociclette senza targa; il ritrovamento è avvenuto per una segnalazione anonima; ma anche il neo-fascista Loi aveva parlato di un deposito d'armi situato nella stessa località. (Avanti 29.4) 

28 aprile Milano. Sembra accertato che una delegazione di neo-fascisti di Reggio Calabria partecipò al comizio, vietato per motivi d'ordine pubblico, del 12.4.73. La presenza di questa delegazione era già stata annunciata in un documento del 2 aprile del "Fronte della Gioventù". (Avanti! 29.4) 

28 aprile Milano. Una lettera minatoria, contenente polvere esplosiva, è stata recapitata alla segreteria provinciale del PSI; il messaggio era firmato dai "Giustizieri d'Italia". (Corriere della Sera 29.4) 

28 aprile Milano. Il dirigente missino F. Petronio fu arrestato a Brescia nel 1970 insieme a Davide Petrini uno dei neo-fascisti indiziati di strage per gli incidenti del 12 aprile, e ad altri picchiatori, anch'essi coinvolti  nell'inchiesta sugli attentati di Genova e Milano. Tuttavia il MSI continua a negare di avere mai avuto rapporti con i gruppi della destra extraparlamentare, nonostante che i picchiatori accusino i dirigenti missini di averli abbandonati dopo essersi serviti di loro per creare gli incidenti. (Avanti 29.4) 

29 aprile Milano. La magistratura genovese ha perquisito l'abitazione di Giancarlo Rognoni, il neofascista ricercato per l'attentato al treno Torino-Roma, l'abitazione della segretaria del gruppo neo-fascista "La Fenice" e il negozio della moglie del Rognoni. Le perquisizioni avrebbero permesso di ritrovare documenti importanti che provano anche i legami tra il MSI e il gruppo "La Fenice" che preparò l'attentato del 7 aprile scorso. (II Giorno 29.4) 

29 aprile Cologno Monzese (Milano). Un grosso quantitativo di esplosivo, (plastico, gelignite, micce, detonatori), è stato ritrovato, dentro una valigia abbandonata, sulla quale erano tracciate in penna le parole Deus e Dux. La magistratura dovrà accertare se questo ritrovamento rientri nelle indagini sugli incidenti del 12 aprile.  (II Giorno 30.4) 

30 aprile Milano. Nel corso delle 'indagini sulle bombe neofasciste del 12 aprile sono stati catturati Giorgio Muggiani, Romano La Russa, Amadeo Langella, Cesare Ferri, Alberto Stabilini, Mario Di Giovanni. I primi tre sono iscritti al MSI, gli altri fanno parte di gruppi della destra extraparlamentare; tutti sono stati arrestati per adunata sediziosa e resistenza aggravata. (Corriere della' Sera 1.5) 

30 aprile Milano. Il neo-fascista Sergio Frittoli, indicato come supertestimone a favore dei dirigenti missini per gli incidenti del 12.4, è  stato arrestato per reticenza dopo un interrogatorio. Tre ordini di cattura sono stati spiccati contro Gaetano La Scala, Cristiano Rosati Piancastelli e un altro neo-fascista di cui si ignora il nome.  (Il Giorno 1.5) . 

30 aprile Milano. Alcuni neo-fascisti hanno incendiato la corona deposta il 25 aprile sotto le lapidi dei caduti della Resistenza a Palazzo Marino. (Corriere della Sera 1.5) 


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