Ragazzi di Buda, un (bellissimo) inno identitario
"l disegno di legge da me presentato, insieme a William De Vecchis (Lega ndr) per il riconoscimento della canzone 'Avanti Ragazzi di Buda' quale espressione dei valori fondanti della Repubblica, è un atto necessario di verità e correttezza per chi ama l’Italia. Questa canzone infatti parla della rivolta contro gli invasori per la riconquista della libertà. Questo è l’universalismo che merita un riconoscimento trasversale, non certo quello di 'Bella Ciao', testo ben connotato politicamente". Così all'Adnkronos il senatore della Lega Claudio Barbaro, storico quadro della destra sociale e presidente di Asi (ente di promozione sportiva erede del Centro Fiamma missino), in risposta all’iniziativa di un gruppo di parlamentari dem che ha presentato nei giorni scorsi a Montecitorio una proposta di legge per inserire nei programmi scolastici delle scuole lo studio della canzone dei partigiani 'Bella ciao', perché fosse riconosciuta ufficialmente come canto ufficiale dello Stato italiano.
"Il XX secolo è stato teatro di molti orrori in tutta Europa - spiega ancora il senatore della Lega - Le due guerre mondiali e le crudeltà del comunismo hanno lasciato profonde ferite nel Vecchio Continente. In particolare la rivolta del popolo in Ungheria del 1956, è un evento che fa ormai parte dell’immaginario collettivo del nostro continente: è stata la prima crepa nella cortina di ferro; destinata a scuotere le coscienze. 'Avanti Ragazzi di Buda' è una canzone che è riuscita a cogliere questa profonda ansia di libertà. Oggi questo inno viene eseguito, sia in magiaro che in italiano, in tutte le scuole ungheresi. È giusto che, attraverso queste note, anche i nostri studenti possano conoscere questa storia di eroismo e libertà".
Nessun commento: