8 settembre 1991: debutta a Roma Meridiano Zero
Meridiano Zero viene fondato agli inizi degli anni '90 dal figlio del capo del Movimento Politico Ordine Nuovo, Clemente Graziani. Rainaldo Graziani anima un piccolo centro culturale, Leonardo, collegato a una omonima libreria, radicata nella zona sudorientale di Roma (...). La prima uscita pubblica è l'8 settembre 1991, con un meeting a villa Celimontana.
Graziani jr. era diventato alla fine degli anni '80 il punto di contatto di Gabriele Adinolfi, il leader di Terza Posizione, esule in Francia, un dirigente dalla spiccata personalità intellettuale che gli affida la testata Orientamenti e ricerche, la sigla che ha rappresentato la continuità del gruppo dirigente all'estero di TP.
Rainaldo Graziani, che ha una buona formazione culturale tradizionalista, coglie con spregiudicatezza l'opportunità offertagli da Gianni Alemanno (in seguito ministro delle Politiche Agricole nel secondo Governo Berlusconi e sindaco di Roma), allorché questi, nominato segretario nazionale del Fronte della Gioventù, gli affida la scuola quadri per i militanti romani del Fronte.
Quando il controllo del partito è riconquistato da Gianfranco Fini, Graziani jr. organizza la scissione e si trascina dietro decine di quadri. Meridiano zero utilizza numerose sigle di movimento: l'Associazione di cultura tradizionale La Vandea, che ha sede a Roma, nel quartiere Montesacro, pubblica un proprio bollettino ed è utilizzato per chiedere le autorizzazioni per le manifestazioni; il Coordinamento degli studenti medi-Meridiano zero, Studenti indipendenti per un movimento unitario, che presenta una lista nelle elezioni scolastiche e infine TNT Studenti e dinamite, che pubblica il bollettino Mr. Tuttle.
Pur avendo una notevole attitudine militante, Meridiano Zero si caratterizza per un tasso di violenza minore rispetto al Movimento Politico. (...) Alla vigilia dell'operazione Runa, il 28 aprile 1993, il movimento si autoscioglie, ma continuano le pubblicazioni di OR, in una prospettiva di rifondazione fascista. (...)
Nel giugno 1993, Graziani organizza la Sagra del Sole, una festa nel bosco dell'Area nazionalpopolare e non conformista, a Oggiono S. Stefano, con Santa Messa, concerti rock, dibattiti su tecnoribellione e comunità diffusa, arti marziali con effetti speciali laser, passeggiate a cavallo, blob, ecologia.
Il progetto di Meridiano Zero e del Centro Studi Orientamenti e Ricerche si richiama al concetto di Tecnoribellione - contro il potere tecnocratico che vuole uccidere l'uomo, profanando il mondo, la nuova forma di totalitarismo planetario che vuole omologare uomini e popoli nell'unica tipologia del consumatore, dell'utente - e al pensiero di Junger: «"... Il potere tecnocratico vuole uccidere l'uomo, profanando il mondo, rendendo artificiale l'esistenza, arrestando il corso della storia, sopprimendo ogni forma di cultura, cancellando ogni senso di appartenenza, ogni etnia, ogni nazionalità. Utilizzando gli strumenti offerti dalle tecnologie avanzate questa nuova forma di totalitarismo planetario pretende di omologare uomini e popoli in unica ed avvilente tipologia: quella del consumatore, dell’utente il cui scopo sia generare profitto...».
Il modello è il Ribelle che, braccato da un ordine che esige un controllo capillare, si sottrae scegliendo di "passare al bosco", rifiutando, pur vivendoci, una volta per sempre questa società: «le sue azioni non si conformano ad alcuna ideologia e in ogni ambito della vita, dal diritto alla proprietà, alle armi da usare per la sua battaglia, la decisione sovrana spetta solamente a lui».
Rainaldo Graziani mette in pratica le ultime elaborazioni del padre, Clemente. Sul terreno della “simpatia” per Junger, si consolida uno stretto rapporto tra Graziani jr. e Maurizio Murelli, che si manifesta in numerose iniziative comuni, dalla presentazione congiunta del volume collettivo in memoria di Graziani sr. all'apertura nelle pagine di Orion, fino al recupero del ruolo storico di Ordine Nuovo, liquidato in una fase precedente come espressione del conservatorismo della vecchia destra extraparlamentare. Un rapporto e un sodalizio vivificato lungo l'arco di un quarto di secolo e che oggi si esprime nel rapporto strettissimo con Dugin, essendo Graziani l'organizzatore dei tour italiani e Murelli l'editore.
Rainaldo Graziani, a metà degli anni '90, mette in pratica il discorso del passaggio al bosco e si trasferisce da Roma a Gavirate, dove gestisce un agriturismo. Anche in questo caso è forte il riferimento all'esperienza paterna, che era proprietario di una grande fazenda in Paraguay .
Pur avendo una notevole attitudine militante, Meridiano Zero si caratterizza per un tasso di violenza minore rispetto al Movimento Politico. (...) Alla vigilia dell'operazione Runa, il 28 aprile 1993, il movimento si autoscioglie, ma continuano le pubblicazioni di OR, in una prospettiva di rifondazione fascista. (...)
Nel giugno 1993, Graziani organizza la Sagra del Sole, una festa nel bosco dell'Area nazionalpopolare e non conformista, a Oggiono S. Stefano, con Santa Messa, concerti rock, dibattiti su tecnoribellione e comunità diffusa, arti marziali con effetti speciali laser, passeggiate a cavallo, blob, ecologia.
Il progetto di Meridiano Zero e del Centro Studi Orientamenti e Ricerche si richiama al concetto di Tecnoribellione - contro il potere tecnocratico che vuole uccidere l'uomo, profanando il mondo, la nuova forma di totalitarismo planetario che vuole omologare uomini e popoli nell'unica tipologia del consumatore, dell'utente - e al pensiero di Junger: «"... Il potere tecnocratico vuole uccidere l'uomo, profanando il mondo, rendendo artificiale l'esistenza, arrestando il corso della storia, sopprimendo ogni forma di cultura, cancellando ogni senso di appartenenza, ogni etnia, ogni nazionalità. Utilizzando gli strumenti offerti dalle tecnologie avanzate questa nuova forma di totalitarismo planetario pretende di omologare uomini e popoli in unica ed avvilente tipologia: quella del consumatore, dell’utente il cui scopo sia generare profitto...».
Il modello è il Ribelle che, braccato da un ordine che esige un controllo capillare, si sottrae scegliendo di "passare al bosco", rifiutando, pur vivendoci, una volta per sempre questa società: «le sue azioni non si conformano ad alcuna ideologia e in ogni ambito della vita, dal diritto alla proprietà, alle armi da usare per la sua battaglia, la decisione sovrana spetta solamente a lui».
Rainaldo Graziani mette in pratica le ultime elaborazioni del padre, Clemente. Sul terreno della “simpatia” per Junger, si consolida uno stretto rapporto tra Graziani jr. e Maurizio Murelli, che si manifesta in numerose iniziative comuni, dalla presentazione congiunta del volume collettivo in memoria di Graziani sr. all'apertura nelle pagine di Orion, fino al recupero del ruolo storico di Ordine Nuovo, liquidato in una fase precedente come espressione del conservatorismo della vecchia destra extraparlamentare. Un rapporto e un sodalizio vivificato lungo l'arco di un quarto di secolo e che oggi si esprime nel rapporto strettissimo con Dugin, essendo Graziani l'organizzatore dei tour italiani e Murelli l'editore.
Rainaldo Graziani, a metà degli anni '90, mette in pratica il discorso del passaggio al bosco e si trasferisce da Roma a Gavirate, dove gestisce un agriturismo. Anche in questo caso è forte il riferimento all'esperienza paterna, che era proprietario di una grande fazenda in Paraguay .
La sua ultima creatura nello scorso secolo è il Centro Studi Trans Lineam, che è inserito nel circuito di Sinergie Europee e riveste un ruolo organizzativo centrale nelle ultime edizioni dell'Università d'Estate: «Affrancato da ogni sistema rappresenta il "fronte dei Ribelli" ovvero uomini che indipendentemente dalle loro certezze o dai loro orizzonti culturali si sentono accomunati dall'innato senso della libertà, dalla volontà di resistere all'omologazione e mercificazione del genere umano, quindi dal rifiuto sine conditio dell'ideologia egualitaria e modernista».
Il crescente distacco dall'impegno politico diretto si accompagna a iniziative di testimonianza e sanificazione dell'ambiente, come la Guardia d'onore alla cripta Mussolini, e a una costante attività di orientamento metapolitico e culturale, con la rifondazione di un Centro studi che riprende il nome di Ordine nuovo. Gli esiti più recenti sono appunto lo strappo con il neofascismo e la piena adesione alla quarta teoria politica di Dugin.
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