“Nel giorno della festa dell’Assunta, abbiamo lanciato un appello a uomini e donne della cultura e dello sport invitandoli a sostenere le ragioni e gli obiettivi della piazza popolare del 5 settembre. Un lungo elenco di invitati, certo, perché in tantissimi si sono contraddistinti in questi mesi di dittatura sanitaria per spirito libero e capacità di ragionare con la propria testa. Sapevamo, quindi, di poter incassare anche qualche no, e così è stato. Così come era ampiamente previsto che, in coro, la stampa di regime al soldo delle dittature avrebbe messo l'accento sui dinieghi e solo su quelli”, Giuliano Castellino fa così il punto sulle adesioni illustri alla mobilitazione nazionale ormai imminente.
“Ci dispiace per Ilaria Cucchi e Renato Zero – continua il vicesegretario di Forza Nuova - che hanno perso un’occasione per stare con il popolo in lotta per le libertà, ma è giunto il momento di ringraziare chi si è schierato con noi, con il popolo delle mamme e i tanti gruppi spontanei, chi ha capito l’importanza della giornata del 5 settembre”.
“Ringraziamo, quindi, l'Arcivescovo Viganò, il professor Pierfrancesco Belli, l'avvocato Taormina, i professori e scrittori Viglione, Simonetti e Trabucco e, ancora, Nino Galloni, Diego Fusaro, Alessandro Meluzzi, Antonio Parisi, Michelangelo De Donà e Dario Musso. Speriamo di avere al nostro fianco tanti altri, come il giurista Luciano Barra Caracciolo, Povia e Fabio Duranti di Radio Radio, ed estenderemo l'invito a Massimo Boldi, anche lui critico verso mascherine e repressione”.
“Scribacchini e pennivendoli se ne facciano una ragione - conclude Castellino - il popolo è unito e forte come non mai, la piazza del 5 settembre sarà una bella piazza di libertà e sana insorgenza: per l’Italia, i nostri figli e il nostro futuro, contro le dittature sanitaria, finanziaria e giudiziaria e in barba alla disinformazione colpevole della stampa ufficiale di una nazione che (dati 2020) è al quarantunesimo posto nel mondo per la libertà di stampa, dietro a Ghana, Burkina Faso o Botswana”.
Fin qui la nota diffusa dal vicesegretario di Forza nuova. Proprio la linea della protesta di strada e delle contestazione anti-mascherine (la cosiddetta dittatura sanitaria) portata avanti da Castellino e dagli attivisti romani aveva provocato un duro scontro e una scissione in Forza nuova con la fuoriuscita di numerose sezioni, in prevalenza del CentroNord, riunite ora in una rete delle comunità forzanoviste. Per tensioni di piazza e verso i giornalisti si era invece caratterizzata la protesta del 6 giugno promossa da realtà ultras di diverse città italiane ma alla fine gestita organizzativamente da Forza Nuova
No mask, il 5 settembre Fusaro e Meluzzi con Forza Nuova in piazza
Reviewed by Ugo Maria Tassinari
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domenica, agosto 23, 2020
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