Malmoe, l'ultradestra brucia un Corano, musulmani in rivolta
Notte di guerriglia nella periferia di Malmoe, città nel sud della Svezia. Una provocazione antimusulmana, l'incendio di un Corano, in un quartiere a prevalenza musulmana, pubblicato poi online a opera del partito antimmigrazionista danese Stram Kurs (Linea dura), ha innescato violenti scontri con la polizia. A scongiurare l'evento pianificato in città non è servito l'intervento della polizia svedese che la mattina di venerdì aveva arrestato ed espulso il leader del movimento xenofobo, Rasmus Paludan, comminandogli un bando di due anni. I suoi seguaci hanno lanciato ugualmente la sfida innescando la reazione musulmana.
I dimostranti islamisti hanno appiccato incendi e lanciato oggetti contro la polizia e i servizi di soccorso. Circa 15 persone sono state arrestate. Secondo i media mainstream italiani, da la Repubblica al Corriere della Sera, a scontrarsi con la polizia sono stati gli stessi estremisti di destra autori del gesto blasfemo. In realtà a scendere in piazza per protestare sono stati fedeli musulmani indignati per la provocazione. Secondo The Guardian un imam ben conosciuto nella comunità islamica è intervenuto scongiurando i fedeli di interrompere le violenze
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