La parabola di Aresu e il Covid19: da promoter del superfarmaco a leader solitario della protesta
Da sostenitore di un miracoloso farmaco giapponese per curare il coronavirus a leader solitario della protesta sulla gestione del Covid19. E' l'incredibile e rapido voltafaccia di Cristiano Aresu, il quarantenne sardo balzato alla ribalta all'inizio dell'emergenza Coronavirus per un video diventato ben presto virale. Un impatto clamoroso: tanto che si era addirittura pensato di far partire la sperimentazione. Poi dall'estremo oriente qualche anima buona ci ha spiegato che era una bufala e intanto qualche rompiscatole ha verificato che il nostro non aveva nessun titolo né competenza nelle professioni sanitarie.
Comunque l'appassionato di videogiochi il 25 aprile ha fondato un suo movimento politico, Dignità popolare, di area sovranista-populista. Si presenta infatti così
Il nostro movimento apartitico nasce per riportare dignità e libertà all'Italia e agli italiani. Nasce dall'esigenza di tornare popolo sovrano, di unirci tutti sotto un'unica bandiera, QUELLA ITALIANA, insieme come popolo e non come partiti divisi.
In realtà il suo è un one man movement. E infatti, l'altro giorno era in piazza a Roma, con tanto di megafono, come "unico esponente" di Dignità popolare, ben deciso a prendere le distanze tanto dal generale Pappalardo e dai suoi gilet arancioni (era infatti senza pettorina) quanto da CasaPound, che era alla testa della manifestazione, promossa dai "Marcia su Roma":
“Ero presente, in rappresentanza del movimento Dignità Popolare, per unire la mia voce a quella di molti italiani stanchi di questo governo incapace non solo di gestire un’emergenza, ma anche di tutelare i propri cittadini”, dichiara Aresu il giorno dopo la manifestazione romana che ha mosso curiosità e qualche coscienza.
“Mi dissocio da qualunque forza o movimento partitico presente - continua - come da qualsiasi forma di violenza nei confronti delle forze dell’ordine. Voglio anzi ringraziare loro per la comprensione dimostrata quando, per sbloccare la situazione e garantire i diritti dei manifestanti, hanno contribuito al rilascio di un’autorizzazione per il 10 giugno”.
Conclude Aresu: “ Mercoledì 10 Dignità Popolare sarà in piazza del Popolo come segnale della volontà di cambiamento. L’Italia e gli Italiani non possono più permettersi incapacità, cattiva gestione e annientamento del proprio futuro. Pacificamente e in linea con le disposizioni conseguenti all’emergenza covid-19, manifesteremo tutti insieme per riappropriarci dei nostri diritti da cittadini”.
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