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Davide Di Stefano: ora cosa succede con lo sgombero di CasaPound

In un articolo del Primato Nazionale, Davide Di Stefano, vicedirettore del quotidiano online di CasaPound, fa il punto della situazione dopo il blitz giudiziario sul sequestro preventivo della sede. Dopo essersi soffermato sull'analisi del "gioco politico" dei 5s, il dirigente nazionale del movimento arriva al dunque:

Adesso cosa succede davvero? Succede che verrà semplicemente notificato un atto ai responsabili di CasaPound, in riferimento al sequestro preventivo dell’immobile. Questo cosa comporta? Che in poche ore arriveranno i blindati e Roma verrà messa a ferro e fuoco? Probabilmente no, accadrà che lo stabile di via Napoleone III balzerà in avanti nella graduatoria stilata dal Comitato per l’ordine e la sicurezza. A Roma ci sono più di 80 immobili occupati abusivamente, 23 sono da sgomberare in via prioritaria perché interessati da procedimento giudiziario. Tra i casi elencati sul sito del ministro dell’Interno si legge che tra questi rientra il “sequestro preventivo”. Insomma CasaPound balza in avanti nella classifica, insieme ad altri 23 immobili da sgomberare. Ma, almeno per il momento, non c’è uno sgombero immediato all’orizzonte. Bisognerà capire quanto la pressione politica dei 5 Stelle, nel disperato tentativo di tirare fuori dall’abisso di consensi Virginia Raggi in vista della campagna elettorale romana, potrà fare in tal senso per portare “il punto a casa”.

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