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Accoltella chi le offre lavoro: "Ci ha provato". Ma ha precedenti violenti contro due sacerdoti in Nicaragua


 


La prudenza è del caso ma se le indagini confermeranno i sospetti siamo in presenza di un delitto dell'odio di genere molto particolare. Perché stavolta a impugnare l'arma è stata una attivista femminista e lesbica che dice di odiare gli uomini. E ha precedenti specifici in Nicaragua.
La donna si è giustificata dicendo che la vittima le aveva fatto delle avances durante un colloquio di lavoro. Ora gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire cosa è accaduto realmente nel bar in via San Donato 82, a Torino. Qui ha aggredito con un coltello un barista con cui, stando al suo racconto, aveva sostenuto un colloquio di lavoro. 
Scavando nel passato di Elis Gonn, l'accoltellatrice di Torino, emerge, però, una storia di persecuzione sessista. La donna ha lo status di  richiedente asilo in Italia come rifugiata per le persecuzioni subite in Russia, in quanto lesbica e attivista femminista. Da tempo vive a Castiglione Torinese 

Ci sono però anche due precedenti violenti. Nel 2018 era stata condannata dal tribunale di Managua per l'aggressione di un sacerdote in Nicaragua. Sempre nel 2018 aveva lanciato dell'acido solforico contro il vicario della cattedrale metropolitana di Managua Mario Guevara, mentre nella chiesa si stavano praticando degli esorcismi. Alla polizia aveva detto di essere stata ‘posseduta dal diavolo'.  "Satana mi ha detto di uccidere qualcuno o avrebbe chiesto la mia vita in cambio", aveva detto.
Gonn era stata arrestata e,  il 3 maggio del 2019, condannata a 8 anni per tornare libera l'agosto scorso e trasferirsi in Italia. E già infiamma la polemica sui social nicaraguegni. Sostenitori dell'opposizione accusano la donna di essere stata favorita dal governo sandinista per ragioni politiche 


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