Rampelli: la vera faccia anti populista della destra liberale.La denuncia di Lotta Studentesca
PERCHÉ LA PRIVATA? Su diverse testate scopriamo che l'onorevole Fabio Rampelli, persona che dovrebbe provenire da ambienti che del sociale hanno fatto la propria bandiera, fa elogi alle scuole private parlando di battaglia per portare fondi e sostegni a queste ultime. Non si possono assolutamente mettere sullo stesso piano scuole pubbliche e private. Costui, ancora una volta, rivela semplicemente il volto ultraliberale di un sovranismo prettamente cartaceo.
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna quelle pronunciate da Lotta studentesca, organizzazione giovanile di Forza Nuova in una nota, diffusa alla stampa.
Noi di Lotta Studentesca, precisa la nota, ci scagliamo da sempre contro istituti privati e, numerose sono state, nei primi anni 2000 le nostre manifestazioni in merito. È inutile girarci intorno, la scuola pubblica in Italia è uno spettro, si regge solo grazie alle profonde basi che furono date dalla riforma del ministro Giovanni Gentile negli anni 20' del secolo scorso. Ma ancor più ridicolo è il credere che in italia servano le cosiddette "scuole private", perché chiamarle "centri di pagamento per prendere un pezzo di carta" pareva brutto. Il modello scolastico privato è qualcosa che non ci appartiene e che a nostro parere non dovrebbe appartenere a nessuna vera civiltà che si rispetti. Per quale motivo chi è più ricco può avere maggiori diritti sullo studio? Non dovrebbe essere un mondo egualitario che ci mette tutti allo stesso livello?Forse ciò vale per le scuole private all'estero, dove effettivamente si insegna e bene, ma sotto cospicuo pagamento. In Italia, invece, si deve solo pagare, l'insegnamento è una cosa che devono ancora sviluppare. Tanto il pezzo di carta è ciò che conta! Per noi, conclude Lotta Studentesca,l'istruzione è un mondo che vede l'insegnante come maestro, cioè portatore di conoscenza, esperienza, verità e indirizzi. Non un semplice compilatore di registri! RAMPELLI, MEGLIO TACERE.
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