La crisi di Forza Nuova. Bonanno Conti: resto, ma se esco vado a casa
Nello scontro in atto che contrappone molte realtà territoriali, che sono uscite dal movimento dando vita alle "comunità forzanoviste" a Roberto Fiore e il gruppo dirigente romano, prende posizione anche il leader siciliano della formazione nazional-rivoluzionaria, Giuseppe Bonanno Conti che dichiara tutta la sua amarezza per gli stracci che volano
Beati voi che, da una parte e dall’altra, siete felici ed esaltate la vostra scelta.
Beati voi, che più da una parte che dall’altra, emettete comunicati di presunta forza e presunta potenza.
Beati voi, che più da una parte che dall’altra, emettete comunicati stampa fotocopia cercando di dare parvenza di organizzazione.
Beati voi, che da una parte piuttosto che dall’altra, cercate di screditare chi ha fatto in buona o cattiva fede una scelta estrema.
Beati voi, che, da una parte e dall’altra, pensate di avere ragione nella disputa di un movimento fratturato che se non è morto è comunque ferito grave.
Beati voi, che, da entrambi le parti, dimenticate di essere stati fratelli nella lotta in alcuni casi per oltre un ventennio.
Beati voi, che, da una parte in particolare, continuate a tenere un atteggiamento minaccioso sui social pensando di fare paura a qualcuno e non comprendete che il vostro atteggiamento può danneggiare ulteriormente il movimento che pensate di difendere con le vostre smargiassate.
Beati voi che, da una parte e dall’altra, pensavate di essere marmo sulla palude e che invece ho il dubbio che siate stati solo palude sulla sabbia.
Io non sono beato come voi, io sono, al contrario, molto amareggiato nel vedere naufragare il Cameratismo ed il Rispetto, nel vedere il mio movimento diviso e debole per la gioia di ogni nemico.
Sono amareggiato, anche disgustato, per alcune parole che sto leggendo in queste ore sui post della “pubblica piazza”, che oggi sono i social, dove accuse e contro accuse si rincorrono in un grottesco spettacolo da teatrino di periferia a cui mai avrei voluto assistere dopo oltre 45 anni di militanza politica.
Non ho, ancora, lasciato FN. Non ho, ancora, abbandonato Roberto Fiore.
Ho fatto questa scelta, oltre 20 anni fa, aderendo come semplice iscritto a FN come “extrema ratio” di lotta politica.
Di sicuro non transiterò in nessuna altra formazione politica, associazione o rete di qualsiasi tipo.
Ma che sia chiaro che, forse per la mia “forma mentis”, forse per la mia età che già inizia a diventare avanzata, la mia intolleranza sta toccando il massimo del consentito.
Non sono disponibile a queste zuffe da cortile di campagna, non mi piacciono gli atteggiamenti di spacconaggine pubblica, non sono nemmeno disposto a tollerare che si interessa di uomini, fatti e azioni che non sono di sua competenza.
Non sono nemmeno affascinato da nuove stelle rivoluzionarie che ogni tanto riaffiorano, ritornano e appaiono pensando che tutta Italia le stesse aspettando.
Sarò forse un vecchio fassista antiquato e coglione da braccio a molla ed eja eja alalà, ma rimango ancorato ad alcuni principi e comportamenti che oggi non si intravedono lontanamente nella quasi totalità dei contendenti. Se dovessi essere costretto dalla evidenza dei fatti, mi ritirerò, finalmente qualcuno suggerisce, a vita privata e, finalmente qualcuno dirà, mi tolgo dalle palle e mi occuperò di altro.
Forse è il tempo o forse ancora non è il tempo, sentirò nelle prossime ore i Camerati a me più vicini e alla fine sarà il mio cuore, spezzato come la bandiera in immagine, che guiderà la scelta nei prossimi giorni.
GIUSEPPE BONANNO CONTI
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