Da Verona ad Acilia le sfide dei "cuori neri" per il 25 aprile
La bandiera tricolore della Rsi (Repubblica Sociale Italiana) con l’aquila e il fascio è stata issata per qualche ora sul pennone antistante lo stadio Bentegodi di Verona. Soltanto alle 13, su segnalazione degli abitanti del quartiere dello stadio, è arrivato un pattuglione della Digos che ha provveduto a rimuoverla. Sono state numerose le provocazioni dei "cuori neri" per contestare il 25 aprile, il giorno in cui si festeggia la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
A Genova tre le lapidi deturpate con le svastiche. Le due dedicate ai Martiri del Turchino, lungo la strada provinciale 456, e quella che onora i Combattenti partigiani di Ceranesi sono state imbrattate nella notte. I disegni sono stati subito rimossi dalle amministrazioni comunali. A Mele si trovano due lapidi dentro la galleria del Turchino, all'inizio e alla fine del tunnel per ricordare i partigiani uccisi nel 1944.
"Al quartiere Savena, a Bologna, è stato imbrattato il monumento alla Brigata Maiella e tolta la corona deposta il 21 aprile. Lo denuncia il sindaco Virginio Merola sulla sua pagina facebook, pubblicando anche la foto del vandalismo.
Una scritta "Onore a Benito Mussolini" e alcune celtiche sono state tracciate nella notte, sul Monumento ai Caduti situato nel parco della Resistenza e su alcuni edifici comunali a Ozzano dell'Emilia, in provincia di Bologna).
Il sindaco, Luca Lelli, ha spiegato che, grazie a volontari della Pubblica assistenza e agli Alpini, che hanno coperto con bandiere tricolore le scritte prima di cancellarle, è stata comunque celebrata la cerimonia per la Festa della Liberazione.
Vandali in azione anche ad Acilia, periferia di Roma Sud, nel giorno della Liberazione. E' stato dato fuoco alla corona di alloro che era stata posta sotto la targa in memoria di Lido Duranti, partigiano comunista arrestato dalle SS e trucidato il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine. La lapide si è annerita.
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