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Colosimo: Meloni e Salvini, non fate calcoli sulla pelle dei detenuti

On.le Giorgia Meloni...On.le Matteo Salvini...,
in questi ultimi giorni, in piena “emergenza” Coronavirus, ho visto “strapparvi le vesti” ed inveire al pensiero che poche centinaia di cittadini in stato di detenzione carceraria potrebbero, semplicemente in forza di una applicazione più agevole della legge n. 199/2010 da parte del Magistrato di sorveglianza, lasciare il regime inframurario per continuare ad espiare la pena in detenzione domiciliare, con o senza l’ausilio del braccialetto elettronico. Prima di prendere posizione, i vostri illustri consulenti giuridici non hanno pensato di ricordarvi :
1) che, a gennaio 2020, la “popolazione” carceraria italiana superava le 62.000 unità’, con una presenza in eccesso rispetto alla capacità complessiva di accoglienza degli istituti di oltre 10.000 persone umane;
2) che la CEDU, a partire dalla sentenza “Torreggiani”, ha reiteratamente condannato lo Stato italiano, diffidandolo a ridurre il sovraffollamento degli istituti carcerari;
3)che, allo stato, tra l’altro, nelle carceri italiane, in un’inammissibile commistione tra reclusi per vario titolo, risultano ristrette 10.000 persone ancora in attesa di giudizio (che, come tali, in linea di principio, potrebbero essere prosciolte dalle accuse loro rispettivamente mosse e, per l’effetto, essere rimesse in libertà’);
4)che, perlomeno il 30% dei procedimenti pendenti dinanzi ai Tribunali ed alle Corti di Appello non riescono ad essere trattati, atteso il “carico” degli Uffici giudiziari, con grande nocumento anche per le “ persone offese” da reato;
5) che, nel corso del 2019, ci sono stati 53 suicidi tra le mura del carcere; 
6)che i rappresentanti delle sigle sindacali della Polizia penitenziaria sono stati i primi ad auspicare la formazione di una legge per l’applicazione in favore dei detenuti per reati “non ostativi” delle misure alternative in parte già previste dall’Ordinamento penitenziario. 
E allora, in questa situazione, mi domando perché continuiate ad ostinarvi nel vostro bieco giustizialismo e ad adorare il fuorviante “principio” della “certezza della pena”. Perché non andate a ripassare i principi fondamentali della vostra Costituzione ? Riflettete poi sulle conseguenze che potrebbe comportare il diffondersi del virus all’interno del circuito carcerario anche per gli operatori della Polizia penitenziaria -che meritano, per primi considerazione e rispetto. Abbiate il coraggio di prendere una posizione conforme a giustizia (e al senso di umanità’) senza lasciarvi condizionare dall’ideologia o peggio dal “calcolo” di dover essere “compiacenti” verso un elettorato frustrato, “invidioso” e carico di sentimento di “vendetta”. Per una volta....cercate di essere meno sinistri della sinistra e dei comunisti che hanno rovinato la Giustizia ed il Paese.

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