Carceri e coronavirus: Tuti e KulturaEuropa controcorrente
Sulla questione della drammatica condizione dei detenuti in Italia non tutta la fascisteria sbava bile. Anzi. Segnaliamo due posizioni significative
Bene, per parlare con cognizione di causa del carcere bisognerebbe averci trascorso almeno un po' di tempo... Altrimenti si dicono solo cazzate.
Definire il carcere un ambiente asettico è una vera stronzata, lo dico per trentennale esperienza: quando in sezione uno si prendeva l'influenza, a causa del sovraffollamento e della promiscuità l'attaccava a tutti gli altri, e magari l'ultimo contagiato la riattaccava al primo. Ed è difficile anche avere un analgesico o una tachipirina. Per non dire dei ritardi e della sequela di permessi se fosse necessario un ricovero. Quanto all'isolamento, ci sono le guardie che entrano ed escono, con tre turni giornalieri, a portare il contagio...
Semmai questi puri e duri che dicono della folla che all'annuncio del decreto governativo ha abbandonato Milano per fuggire e portare il contagio agli altri, e magari anche ai loro familiari? Scusate la foga, ma nemmeno l'età mi ha abituato ai coglioni!
Le cazzate dei duri e puri da tastiera
Una serie di duri e puri da tastiera - e parecchi sedicenti camerati - propone di sparare ai detenuti in rivolta, che non sono nemmeno riconoscenti della fortuna che hanno di essere in un ambiente asettico ed isolato.Bene, per parlare con cognizione di causa del carcere bisognerebbe averci trascorso almeno un po' di tempo... Altrimenti si dicono solo cazzate.
Definire il carcere un ambiente asettico è una vera stronzata, lo dico per trentennale esperienza: quando in sezione uno si prendeva l'influenza, a causa del sovraffollamento e della promiscuità l'attaccava a tutti gli altri, e magari l'ultimo contagiato la riattaccava al primo. Ed è difficile anche avere un analgesico o una tachipirina. Per non dire dei ritardi e della sequela di permessi se fosse necessario un ricovero. Quanto all'isolamento, ci sono le guardie che entrano ed escono, con tre turni giornalieri, a portare il contagio...
Semmai questi puri e duri che dicono della folla che all'annuncio del decreto governativo ha abbandonato Milano per fuggire e portare il contagio agli altri, e magari anche ai loro familiari? Scusate la foga, ma nemmeno l'età mi ha abituato ai coglioni!
MARIO TUTI
REDAZIONE KULTURAEUROPA
Di respirare la stessa aria ...
Due parole sulla rivolta in atto in numerosi istituti penitenziari italiani,con tanto di morti e feriti. Non sappiamo ovviamente se c’è una regia dietro e francamente non ci interessa. Il problema del sovraffollamento e delle pessime condizioni delle carceri in Italia è un problema decennale.Sarebbe ora di considerare che i detenuti sono persone e che hanno diritto ad un percorso riabilitativo. L’emergenza del Coronavirus riguarda anche la popolazione carceraria e sarebbe opportuno prendere in considerazione misure che salvaguardino la salute di tutti coloro che operano nelle strutture penitenziarie. Non ci piacciono comunque le invocazioni alla “law and order”che provengono dalla solita Destra all’americana. Di respirare la stessa aria proprio non ci va…virus o non virus.REDAZIONE KULTURAEUROPA
A Mario, vedi d'anna a f.n'c.
RispondiElimina