Otto anni a Nespoli, ex senatore An, oggi referente Lega
La terza sezione penale del Tribunale di Napoli, presieduta da Amelia Primavera ha condannato a otto anni di reclusione Vincenzo Nespoli (difeso dagli avvocati Rosario Pagliuca e Salvatore Pane) ex sindaco di Afragola, ex senatore di Alleanza Nazionale e attualmente referente della Lega in Campania. Nespoli è stato pure condannato alla confisca di circa 1,7 milioni di euro e assolto dall’accusa dall’accusa di voto di scambio.
La Procura di Napoli (pm Woodcock, Varone e Piscitelli, attualmente procuratore aggiunto) ha contestato a Nespoli i reati di voto di scambio (in relazione alle elezioni politiche 2001 e 2006), riciclaggio (per 4,5 milioni di euro) e bancarotta fraudolenta (della Sean Immobiliare spa, per 10 milioni di euro).
Nespoli, durante l’udienza, ha chiesto e ottenuto la facoltà di rendere dichiarazioni spontanee durante le quali ha rinunciato alla prescrizione in riferimento al reato di bancarotta. I giudici hanno condannato anche il commercialista Maurizio Matacena, a 4 anni e 6 mesi di reclusione, per riciclaggio, all’interdizione dai pubblici uffici per una durata di cinque anni e alla confisca di beni per
306mila euro. Parzialmente accolte le richieste formulate dal pm Daniela Varone che, al termine della requisitoria, ha chiesto 8 anni e 6 mesi di reclusione per Nespoli; 5 anni per il commercialista Maurizio Matacena e 4 anni e 6 mesi per Tommaso Redine. Il pm ha chiesto l’assoluzione dei restanti imputati.
Lo scorso 2 maggio la Corte di Cassazione (quinta sezione) ha rinviato ad altra sezione della Corte di Appello di Napoli il procedimento stralcio un’altra bancarotta fraudolenta l’istituto di vigilanza privata "La Gazzella" per 30 milioni di euro, per la quale Nespoli era stato condannato in primo e secondo grado a 5 anni di reclusione.
Nel 2010 fu chiesto l’arresto (ai domiciliari) di Nespoli ma il Senato negò l’autorizzazione a procedere. Decaduto da senatore, tra il 2011 e 2012 rimase circa 9 mesi ai domiciliari. Il giudice ha deciso di assolvere i restanti imputati: Tommaso Redine, Enrico Esposito e Giuseppe Boemio. La difesa dell’ex senatore ha annunciato il ricorso in Appello.
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