Napoli, il Blocco studentesco festeggia 111 anni di futurismo
Contro passatismo e immobilismo: viva il futurismo. Con uno striscione e l'accensione di fumogeni i militanti di Blocco Studentesco, organizzazione giovanile di Casa Pound ha festeggiato a Napoli il centoundicesimo anniversario della nascita del futurismo. Accanto allo striscione spicca un enorme bersaglio per freccette, sul quale sono accompagnati 5 fogli riportanti i nomi di vari atteggiamenti che venivano condannati dal pensiero di Marinetti quali me ne freghismo, pacificismo, nostalgismo, perbenismo e fatalismo.
“Il Futurismo non fu semplicemente un’avanguardia pittorica o letteraria – spiega Mario Cantone, responsabile del nucleo partenopeo – ma un insieme di spinte rivoluzionarie che hanno prodotto novità in ogni campo artistico, dalla gastronomia alla musica, dal cinema alla danza, fino a divenire una vera e propria idea politica”.
“È impossibile – aggiunge – pensare al secolo scorso e agli avvenimenti che riguardarono la nostra Nazione senza riuscire a notare anche solo una minima influenza che questo movimento ha avuto grazie all’azione instancabile e irruenta dei suoi partecipanti che, in barba ai benpensanti di quell’epoca, hanno agito senza scrupoli per risvegliare un popolo governato da una classe dirigente corrotta e noncurante”.“Ciò che i Futuristi pensavano si traduceva direttamente nei fatti – conclude – e sopratutto nel modo in cui conducevano la loro vita. Che fosse in risse nei locali di città o negli assalti alle trincee nemiche, non hanno mai rinunciato a sputare in faccia a certi caratteri dell’Italia borghese e nullafacente. Alcuni di questi, che abbiamo attaccato sul bersaglio, sopravvivono ancora oggi, e ci troveremo sempre in prima linea per contrastarli”.
“Il Futurismo non fu semplicemente un’avanguardia pittorica o letteraria – spiega Mario Cantone, responsabile del nucleo partenopeo – ma un insieme di spinte rivoluzionarie che hanno prodotto novità in ogni campo artistico, dalla gastronomia alla musica, dal cinema alla danza, fino a divenire una vera e propria idea politica”.
“È impossibile – aggiunge – pensare al secolo scorso e agli avvenimenti che riguardarono la nostra Nazione senza riuscire a notare anche solo una minima influenza che questo movimento ha avuto grazie all’azione instancabile e irruenta dei suoi partecipanti che, in barba ai benpensanti di quell’epoca, hanno agito senza scrupoli per risvegliare un popolo governato da una classe dirigente corrotta e noncurante”.“Ciò che i Futuristi pensavano si traduceva direttamente nei fatti – conclude – e sopratutto nel modo in cui conducevano la loro vita. Che fosse in risse nei locali di città o negli assalti alle trincee nemiche, non hanno mai rinunciato a sputare in faccia a certi caratteri dell’Italia borghese e nullafacente. Alcuni di questi, che abbiamo attaccato sul bersaglio, sopravvivono ancora oggi, e ci troveremo sempre in prima linea per contrastarli”.
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