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Bergamo, ultrà della Dinamo Zagabria arrestato per volantini nazisti

Volantini neonazisti sulle auto, a casa croci celtiche, munizioni: un ragazzo di 22 anni, bergamasco e incensurato, è finito in cella per resistenza a pubblico ufficiale (addosso aveva anche un coltello di 22 centimetri) ed è stato denunciato per istigazione all’odio razziale. Lo ha annunciato il Questore di Bergamo, Maurizio Auriemma, e il capo della Digos Marco Cadeddu e il capo delle Volanti, Andrea Sandroni in una conferenza stampa in via Noli nella mattinata di sabato 15 febbraio.
Il giovane è stato fermato dalla Digos la sera del 13 febbraio nei pressi del parco Goisis, zona Monterosso, mentre distribuiva, incappucciato, volantini neonazisti sulle auto. L’arresto è scattato per le resistenze che ha posto al momento del controllo delle Forze dell’ordine. Il lavoro delle Volanti e della Digos era partito però un mese prima da una segnalazione del vice sindaco e assessore alla Sicurezza di Bergamo, Sergio Gandi, che aveva sottoposto all’attenzione della Questura alcuni volantini inneggianti all’odio razziale trovati in zona Redona. Sono bastati però due giorni di cella per spaventare il giovane che si è scusato: non si rendeva conto della gravità delle cose che faceva e così il gip lo ha rimandato a casa con l'obbligo di dimora a Bergamo e il divieto di uscire di casa di notte
Il giovane, 22 anni, bergamasco e incensurato, vive a casa con i genitori, ha un diploma ma non ha proseguito gli studi e non lavora. Parla però tre lingue: il croato, il russo e l’italiano. La Digos ha poi effettuato delle perquisizioni a casa dove ha trovato proiettili vuoti, volantini inneggianti al predominio della razza bianca e all’odio razziale, facce di Hitler e un volantino inneggiante all’uccisione di Greta Thunberg scritto in croato, la giovane attivista che ha dato vita al movimento internazionale Friday’s For Future. È partita dunque la denuncia per istigazione all’odio razziale e la Digos sta ora cercando di fare luce sui suoi frequenti viaggi in Croazia e sulle frequentazioni degli ultrà della Dinamo Zagabria di cui è tifoso. Il giovane si teme che stesse auto radicalizzandosi, si stanno verificando eventuali suoi contatti con movimenti neonazisti e xenofobi europei anche se allo stato attuale pare che i volantini e il materiale trovato fossero di sua esclusiva produzione.
Nei volantini però ci si rifà a una sigla, Forza di liberazione europea, che è stata riscontrata per la prima volta in Italia e in Europa, e su cui sta lavorando ora, insieme alla Questura di Bergamo, anche la direzione centrale di Polizia preventiva.

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