Shoa, Mattarella: niente colpi di spugna sul fascismo. No alla memoria condivisa
"In Italia, sotto il regime fascista, la persecuzione di cittadini italiani ebrei non fu, come a qualcuno ancora piace pensare, all’acqua di rose. Fu feroce e spietata". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella nel "Giorno della memoria" spiegando che tra "il carnefice e la vittima non può esserci mai una memoria condivisa" e che se "il perdono esiste e concerne la singola persona offesa, non può essere inteso come un colpo di spugna sul passato" per poi aggiungere che La scritta "Juden hier" sulla porta dell'abitazione di Aldo Rolfi, figlio di una donna sopravvissuta ai campi di sterminio, Lidia Beccaria Rolfi, è "ignobile" e dimostra ancora una volta come "purtroppo l’antisemitismo non
sia scomparso".
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