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E' morto Francesco Gironda, un leader dei gladiatori

Nella mattinata di sabato, mi è giunta la notizia della morte per arresto cardiaco di Francesco Gironda di Canneto, di cui sono stato amico per 23 anni. Lo conobbi, infatti, nel 1997, al salone del libro di Torino, dove presentavo il mio “Stato Parallelo” uscito dalla Gamberetti e lui era venuto a sentire cosa avrei detto sulla Gladio, di cui era stato membro e poi portavoce dell’associazione degli ex aderenti.
Quello che avevo scritto non lo trovava pienamente d’accordo, anche se mi dava atto di aver trattato il tema con una certa onestà intellettuale. Al tempo ero consulente della Commissione Stragi e, nella legislatura precedente, avevo ricevuto il compito di studiare la Gladio, per cogliere gli elementi che la collegassero alle stragi, cosa che, dopo aver studiato le carte, non mi parve affatto dimostrata, ma mantenevo molti dubbi e riserve su aspetti non chiariti come l’adesione di Nardi o di un tal Bertoli che ci sembrava l’attentatore di via Fatebenefratelli. E questo parere era restato nel libro che quel giorno si presentava. LEGGI TUTTO
Così il professor Aldo Giannuli, lo storico consulente della Commissione Stragi e della Procura di Milano, dà la notizia della scomparsa di un eminente membro della rete di sicurezza atlantica. Nel prosieguo rassicura i suoi lettori: non era Gladio l'apparato di sicurezza coinvolto nelle stragi, ma il "Noto servizio" alias "l'Anello", Gironda era una persona perbene e pure antifascista e repubblicano. #tuttaposto 

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