18 gennaio 2010, muore a 100 anni Gianni Roberti, un fascista in doppiopetto
Il 18 gennaio del 2010 moriva a Napoli, all'età di cento anni, Giovanni Roberti, Gianni, protagonista della storia della destra e del sindacato italiano del dopoguerra. Avvocato, fu deputato del Movimento Sociale Italiano sin dalla I legislatura, riconfermato per altri sei mandati, ossia fino al 1979, quando fallì l'avventura elettorale di Democrazia nazionale.
Qualche mese fa, in morte di Antonio Rastrelli molte anime belle si sono meravigliate che quel gentiluomo, rispettato da tutti gli avversari politici, avesse espressamente chiesto il rito del presente alla sua cerimonia funebre. Beh, anche Gianni Roberti, come Rastrelli e altri notabili missini napoletani, era un moderato che indossava il doppiopetto con eleganza ma era rimasto intimamente fascista. Fallita l'operazione Democrazia nazionale, Roberti ebbe, in più, la dignità di ritirarsi a vita privata.
Per una sua dettagliata biografia politica rimandiamo al testo di Antonio Pannullo, per il Secolo d'Italia, di cui pubblichiamo uno stralcio:
Combattente della Seconda Guerra Mondiale, fu preso prigionieri dagli inglesi e internato nel campo di concentramento di Hereford, in Texas, dove furono prigionieri tra i non cooperatori anche Roberto Mieville e Beppe Niccolai. Era chiamato il Fascists’ criminal camp. Nel primo congresso del Msi, che si tenne a Napoli nel 1948, Roberti venne eletto vice segretario del partito insieme con Ernesto Massi e Arturo Michelini, Segretario era Giorgio Almirante. Nel 1950 Roberti, insieme ad altri tra cui l’ex deputato fascista e sindacalista corridoniano Giuseppe Landi, crea la Cisnal, il sindacato di destra, di cui diventa il primo presidente. Sempre impegnato sul duplice fronte dei lavori parlamentari e del sindacalismo, ricordiamo Roberti docente della scuola di partito del 1970, insieme con Di Crollalanza, Nencioni, De Marsanich, Valensise a altri. Nello stesso anno, insieme con Almirante e De Marzio, Roberti va a incontrare al campo profughi della Canzanella a Napoli i profughi dalla Libia, giunti pochi giorni prima da Tripoli cacciati dalla Rivoluzione Verde di Gheddafi.
Infatti ce solo da rimanere indignati che l ugl ex cisnal abbia avuto come segretario un personaggio squallido come la..Polverini.
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