Pressing dei servizi tedeschi sull'ala radicale dell'AFD
L’ombra lunga dei servizi segreti da una parte, una manifestazione con almeno 20 mila persone che urlano slogan contro l’ultradestra dall’altra, in mezzo la confusione suprema sul fronte delle candidature per la nuova leadership del partito: è tutt’altro che una passeggiata il congresso nazionale
dell’Afd in corso a Braunschweig, in Bassa Sassonia. Ma è soprattutto lo spettro dell’Ufficio federale per la difesa della Costituzione (BfV, il servizio d’intelligence competente per gli affari interni) a preoccupare i delegati accorsi nella città della Bassa Sassonia. E’ di tre giorni fa la notizia, anticipata dalla Sueddeutsche Zeitung, che gli 007 tedeschi stanno valutando di mettere ’sotto osservazione’ la corrente piu’ nazionalista dell’Afd, la cosiddetta "Ala" che ruota intorno alla figura controversa di Bjoern Hoecke, leader del partito in Turingia. Non solo Hoecke è considerato troppo vicino a diverse realtà dell’estrema destra, ma è stato spesso accusato di ricorrere ad un linguaggio e un immaginario preso di petto dal Terzo Reich, e due anni fa scatenò una bufera quando definì "una vergogna" il memoriale dell’Olocausto di Berlino. Ieri a Braunschweig, Hoecke ha chiesto che l’Ala" nazionalista da lui capeggiata sia molto più presente nella direzione del partito nazionale. "Almeno quattro dei nostri devono avere un posto ai vertici", ha detto ai margini del congresso.
"Incompetente, politicamente pilotato e strumentalizzato": così l’Afd definisce il BfV, mentre lo stesso leader del partito, Alexander Gauland, è arrivato a proporne abolizione. "E certo i rapporti non sono destinati a migliorare", chiosa ancora la Sueddeutsche, dopo che gli uomini dell’intelligence hanno approfondito le loro ricerche sul partito su tutto il territorio nazionale e in più o meno tutti i Laender. Il sospetto è che l’ultradestra promuova attività "contrarie alla Costituzione tedesca", se non altro a causa delle troppe relazioni con ambienti dell’estremismo, così come preoccupa anche la presenza tra le sue fila di non pochi "ufficiali, agenti di polizia e avvocati".
L’associazione giovanile del partito, la Junge Alternative, già da almeno un anno è classificata come "caso da analizzare" da parte degli 007 tedeschi, anche per i suoi rapporti con il cosiddetto Movimento degli Identitari, considerato ai limiti del neonazismo. Il problema è che non sono pochi nel partito a pensare che si debba permettere agli Identitari di entrare nell’Afd: una proposta in tal senso è stata bocciata ieri dai delegati, ma la questione è sentita. Si trattava di togliere il movimento dalla lista degli "inaccettabili", composta da formazioni di estrema destra talmente estrema da vedersi vietata l’iscrizione al partito. Non la pensa così il deputato del Baden Wuerttemberg, Stefan Raepple,
secondo il quale "tutti sanno che il movimento degli Identitari ci aiuta, ci sostiene, sia nella diffusione di materiale informativo che nell’organizzazione di manifestazioni".
La vede diversamente un altro deputato regionale, Thomas Seitz: "E’ giusto opporre un confine a un’organizzazione che viene ’attenzionata’ dai servizi segreti". Per capire il clima: nell’Afd non manca chi chiede l’abolizione ’tout court’ della lista degli "inaccettabili". Ebbene, una delle idee fondanti di tale movimento è quello della "sostituzione etnica" che sarebbe in atto in Germania a danno dei tedeschi. Quello del monitoraggio dell’ultradestra da parte degli 007 è un tema sensibile in Germania. E’ da almeno un anno che l’Afd è entrata "ufficialmente" nel mirino dei servizi, ossia da quando al vertice c’e’ Thomas Haldenwang, successore di Hans-Georg Maassen ai vertici del BfV, mandato in pensione anticipata in seguito alla bufera scatenatasi proprio a causa dei suoi controversi rapporti con l’Afd.
Due settimane fa era stato il leader dei Verdi, Robert Habeck, nel suo discorso d’apertura al congresso di Bielefeld, a chiedere che l’Afd venga stabilmente ’attenzionata’ dai servizi segreti. "I vertici di quel partito non hanno preso le distanze dalla loro organizzazione giovanile, la Junge Alternative, che già è nel mirino dei servizi, così come non si è distanziata dalla corrente nazionalista, che sogna il realizzarsi di uno Stato fascista", aveva scandito Habeck.
Peraltro, le attenzioni degli 007 verso esponenti di spicco dell’Afd hanno una lunga storia: è lo Spiegel a rivelare che il leader del partito nel Brandeburgo, Andreas Kalbitz, era stato ascoltato almeno tre volte dai servizi segreti dell’esercito mentre stava facendo il militare come paracadutista a causa del suo "attivismo estremista". In tempi recenti, Kalbitz - considerato uno degli strateghi dell’"Ala" di Bjoern Hoecke - è finito sulle prime pagine dei giornali quando è emerso che in passato aveva partecipato ad un evento neonazista ad Atene. Se l’Afd si è guadagnata l’attenzione dei servizi, è anche merito suo.
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