Caso Biancalani, Forza Nuova attacca il vescovo di Pistoia
Immediata la replica di Forza Nuova Toscana al vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli che ha stigmatizzato “in maniera netta” la raccolta firme per la rimozione di don Massimo Biancalani svolta ieri da Forza Nuova, definendo “la pretesa” di Fn “come di qualunque altra, di indicare e giudicare l’operato di un sacerdote, assolutamente inaccettabile, ancora più grave quando questa azione è direttamente rivolta contro un singolo sacerdote in persona e nei confronti della sua azione pastorale”.
In merito alle dichiarazioni di Sua Eminenza il vescovo Tardelli, ci troviamo a dover rispondere, con la devozione filiale dovuta, in quanto esponenti di un movimento che vede nel cattolicesimo uno dei suoi cardini.
Forza Nuova, che non è una sedicente organizzazione ma un movimento politico, deve necessariamente, per la sua identità cattolica, denunciare apertamente quando il clero devia profondamente dalla propria missione; nel fare questo mette in atto quel sensus fidei che è proprio della comunità dei fedeli.
Infatti la nostra denuncia trova largo consenso nei credenti, disorientati totalmente da scelte incomprensibili; da decenni, a partire dall'ultimo concilio, si invoca a gran voce una maggior partecipazione dei fedeli alla vita della Chiesa, qualsiasi cosa ciò voglia dire, salvo poi pretendere che accettino passivamente determinate situazioni e voler imporre il silenzio quando un movimento politico di matrice cattolica si fa giustamente latore di tali istanze.
Si tratterebbe di un indegno clericalismo, più volte denunciato in quest'ultimo pontificato, se i fedeli accettassero di tacere, limitandosi a lamentele private, di fronte ad uno scandalo pubblico.
Il nostro movimento è e sarà sempre dalla parte della fede e dei suoi legittimi rappresentanti, per quanto quest'ultimi preferiscano prendere le distanze, per convenienza politica e seguendo il dogma politicamente corretto, preferendo invece aperture a qualsiasi realtà, anche apertamente contraria al cristianesimo. Quali siano i risultati di questa calcolata strategia lo vedremo nei prossimi anni, ma la situazione generale della Chiesa non mostra di trarne grande giovamento. Al contrario i fedeli sono sempre più attratti da quelle realtà ecclesiastiche che dimostrino di rifarsi ad una tradizione millenaria e non ad innovazioni moderniste.
Siamo certi quindi di agire cristianamente e cattolicamente rinunciando ad ogni clericalismo e facendo sentire apertamente la nostra voce, come è diritto dei fedeli, affinché sia messa la parola fine ad una situazione che va a minare ulteriormente la credibilità della Chiesa.
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