Quando sul sidecar nazista girava il sindaco dem di Siena
La mia pagina facebook è un utile proiezione del blog. Oggi si discuteva dei nazisti della val d'Elsa e un amico, Alberto Didi Castelli, ci segnalava questa storia divertente che riguarda il capo della banda e che ebbe all'epoca ampio risalto su stampa e social. Certo è una notizia che il sindaco di Siena usi un sidecar delle SS per farsi propaganda elettorale ... La storia la riprendiamo dal Corriere di Siena
Una boutade primaverile del sindaco Bruno Valentini sta divertendo gli amici nei social network. Il primo cittadino, infatti, affascinato dal sidecar storico dell'appassionato collezionista senese Andrea Chesi, ha deciso di sedere nel carrozzino dove si trovano la mitragliatrice e due Stielhandgranate 24, la granata da lancio tedesca. Pubblicando la foto su Facebook ha scritto: "Pronto per le Primarie....." facendo intendere simpaticamente che darà battaglia in vista delle amministrative del 2018. Il sidecar è un pezzo della storia tedesca della Seconda guerra mondiale tanto che il proprietario collezionista lo ha riportato in auge allestendolo con tutta la sua simbologia. E così tra i commenti non è mancato chi ha fatto osservare al sindaco di essersi seduto su un mezzo dalla chiara araldica nazista: "Non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che prenda i topi" ha risposto divertito Valentini, sicuro di lanciare un messaggio chiaro (probabilmente al consigliere regionale Scaramelli) oltre a prepararsi alla sfida con i suoi futuri contendenti. Ma l'insegna runica (Wolfsangel) appartenuta alle Waffen SS "Das Reich" su cui si è seduto il primo cittadino di Siena (nel parafango della moto c'è invece il Sole Nero caro ad Himmler e alle SS di Wewelsburg) non è piaciuta molto ad Alessandro Orlandini, direttore dell’Istituto della Resistenza di Siena che a sua volta, preferendo non polemizzare, ha risposto con una battuta: "Ohi. Doppio Ohi". Valentini poi, seriamente, ha precisato: "Non sono appassionato, come dire, della materia e quindi non ho la minima idea di cosa rappresentino quei simboli. Pensavo che il conducente fosse pronto a partecipare ad una rievocazione storia della seconda guerra mondiale".
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