Ombre nere/5 Tisci: antropologia del fascio scemo
Antonio Tisci è molte cose: un carissimo amico, un grandissimo patuto del Napoli, un rispettato leader politico dell'area sovranista (da 25 anni in quota Alemanno), una penna brillante.
Questo blog ha spesso saccheggiato la sua pagina facebook.
Anche in questo caso, in cui il nostro amico risponde alle sollecitazioni della maxinchiesta dei naziweb e del miniblitz contro gli ultras nostalgici del Foggia, offrendoci uno straordinario ritratto antropologico di un nuovo tipo umano.
Nella fauna del fascio urbano non può mancare una particolare attenzione al fascio scemo.
Il fascio scemo va allo stadio con la svastica, il fascio littorio, mischia le ss e l'unione dei panificatori fascisti e, soprattutto, crede di poter creare il partito nazista partendo da Foggia (o da qualsiasi altra zona della provincia).
Il fascio scemo è un fenomeno sempre esistito, piuttosto evidente in alcune zone di provincia, spesso va allo stadio a seguire la sua squadra e alza vessilli e fa cori ricavati da avanti ragazzo di buda.
Raramente diventano buoni militanti, anzi non lo diventano quasi mai, di solito in provincia allo stadio fanno saluti romani con una canna in mano ma, poi, militanza zero perché "fanno tutti schifo e, comunque, ho un cugino del fratello di mio padre che è amico dell'usciere del palazzo dove lavora il segretario dell'onorevole e mi ha promesso che esce un posto all'acquedotto".
Nel mondo normale nessuno darebbe loro retta, però ora c'è l'emergenza nazismo e anche la partita Foggia-Nocera è un po' come l'assedio di Stalingrado.
Meglio un pollo ruspante di un panettone alemagno che pigliava tangenti e per tangenti è stato condannato. Più di una volta tra l'altro.
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