Nazisti della Val d'Elsa. Domani l'udienza dal gip per i Chesi
Andrea Chesi in una vecchia foto pubblicata sul web nel 2013. Tutto il materiale radio è definito di origini militari |
Sono agli arresti domiciliari nella loro abitazione di Sovicille (Siena) e domani compariranno davanti al gip di Siena per l’udienza di convalida Andrea Chesi e il figlio Yuri Chesi, arrestati il 12 novembre per detenzione illecita di esplosivi e parti di ordigni della Seconda guerra mondiale nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Firenze su un gruppo di estremisti di destra attivo nel Senese.
Padre e figlio sono stati arrestati in flagranza dopo che nella loro disponibilità sono stati trovati tritolo, polvere da sparo e parti di bombe della seconda guerra mondiale, tra cui spolette e detonatori.
L'inchiesta, che vede altri dieci "amici di rete" indagati, ha scavato nell'ambiente dei collezionisti di armi e di cimeli militari della seconda guerra mondiale di simpatie fasciste, nelle province di Firenze e Siena.
Andrea Chesi è figura inquietante. Anche se sono evidenti i tratti maniacali, era ben inserito nell'ambiente dell'estrema destra. Su Facebook si presenta come «Federale segretario M.I.S Federazione di Siena». Politicamente risulta essersi candidato per le provinciali di Siena nel 2009 in Alleanza Nazionale: non è mai stato eletto. Incensurato, evoca in una conversazione con un uomo — memorizzate nel cellulare col nome di «Camerata» — un dato particolare. Poiché l’interlocutore gli chiede di farlo uscire da una lista (probabilmente WhatsApp) perché si occupa di intelligence, Chesi sembra riferirsi proprio a questo particolare quando spiega: «Quello che fai te io l’ho fatto a suo tempo, tempo del Sismi e del Sisde». Più volte farebbe riferimento al mondo dei servizi segreti, vantandosi di averne fatto parte più di 30 anni fa. Con alcuni di loro «avrebbe condotto azioni in passato». Millanterie o un cascame della zona grigia, tra infiltrazione e connivenze negli anni di piombo?
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