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Il grande colpo alla Chase Manhattan bank tra storia e mito

Il grande colpo alla Chase Manhattan dell'Eur, giusto 40 anni fa, fu organizzato da Peppe Dimitri, con una formazione mista di avanguardisti (Mimmo Magnetta e in parte lui, che destinava i fondi delle rapine a finanziare la logistica per la ricostruzione di Avanguardia) e Nar (Fioravanti, Alibrandi e Carminati). Finì per rappresentare il punto più alto di un'offensiva dei Nar partita con la rapina all'Omnia sport in primavera e che affonderà in tre settimane, con gli arresti di Pedretti (5 dicembre) e Dimitri (14 dicembre). E così il grande colpo guadagnerà un'aura magica. La storia ce la restituisce, come sempre magistralmente, Nicola Rao...


L’azione scatta alle 7 del mattino del 27 novembre 1979, quando Giuseppe Bianciardi, responsabile del personale di pulizia della Chase Manhattan Bank di piazzale Marconi trova all’ingresso dell’istituto un uomo della security mai visto prima, che gli dice: «Sostituisco il vostro vigilante che oggi non si sente bene». Ma appena Bianciardi, insieme a due donne delle pulizie, entra in banca, la guardia giurata tira fuori la pistola e immobilizza i tre dipendenti. A ruota, dietro di lui, spuntano tre persone armate, che si incaricano di legare e imbavagliare gli impiegati agli sportelli, presenti in quel momento. Ma non è finita. Perché, attirati dai rumori, arrivano anche il direttore e il vicedirettore della filiale, accompagnati da due cassieri. I quali, sotto la minaccia delle armi, sono costretti ad aprire la cassaforte e a disattivare gli impianti di allarme. Poi i quattro se ne vanno con un borsone pieno di soldi e travellers cheque. LEGGI TUTTO

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