Turingia: rossi e neri in testa. Totale: 55%
Clamoroso l'esito del voto in Turingia, lo staterello che ospita Weimar, un piccolo e poco popolato land centrale della Germania orientale (2,2 milioni di abitanti). La sinistra cresce ancora e sfiora il 30%, l'ultra destra di Alternativa per la Germania raddoppia abbondantemente i voti e arriva alla soglia del 25%. Ed è già campagna antifa contro Bjoern Hoecke (nella foto). Un politico noto per aver definito il monumento all’Olocausto “una vergogna” e per aver sfilato in mezzo ai neonazisti e gli hooligan di Chemnitz, a settembre del 2018, ricorda "la Repubblica".
La Cdu precipita dal 33,5% al 22,6%, mentre la Spd perde quasi 4 punti, passando al 12,4% a un abissale 8,3%, che accentua la crisi esistenziale della socialdemocrazia. Deludono i Verdi, confermando la loro difficoltà a imporre l’agenda ambientalista nell’Est: con il 5,4% perdono infatti qualche decimale rispetto al 5,7% del 2014. Festeggia la Fdp, che dal 2,5% supera di slancio la soglia del 5% e può così rientrare nel Landtag. Il crollo socialdemocratico toglie la maggioranza alla sinistra che resta però favorita per la formazione del governo regionale. Unica alternativa possibile una grande coalizione "giamaicana" con dentro tutti gli sconfitti (democristiani, socialdemocratici, verdi e liberali) e fuori i due vincitori. Chi vivrà vedrà.
La Cdu precipita dal 33,5% al 22,6%, mentre la Spd perde quasi 4 punti, passando al 12,4% a un abissale 8,3%, che accentua la crisi esistenziale della socialdemocrazia. Deludono i Verdi, confermando la loro difficoltà a imporre l’agenda ambientalista nell’Est: con il 5,4% perdono infatti qualche decimale rispetto al 5,7% del 2014. Festeggia la Fdp, che dal 2,5% supera di slancio la soglia del 5% e può così rientrare nel Landtag. Il crollo socialdemocratico toglie la maggioranza alla sinistra che resta però favorita per la formazione del governo regionale. Unica alternativa possibile una grande coalizione "giamaicana" con dentro tutti gli sconfitti (democristiani, socialdemocratici, verdi e liberali) e fuori i due vincitori. Chi vivrà vedrà.
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