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No alle misure alternative, ricorre la difesa di Speziale

"La difesa di Antonino Speziale non si arrende": è quanto afferma il suo legale, l’avvocato Giuseppe
Lipera. E’ del 4 ottobre la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Caltanissetta di negare ad Antonino Speziale, il giovane ultrà condannato per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti, la misura alternativa alla detenzione in carcere. Al riguardo la difesa promette ancora una volta battaglia, stavolta dinanzi alla Cassazione. 
"Si tratta di un provvedimento illogico e contraddittorio, il mio assistito da quando è detenuto a Caltanissetta sta seguendo un ottimo percorso che, ai fini del suo reinserimento nella società, dovrà necessariamente concludersi fuori dalle mura del carcere, diversamente il rischio di desocializzazione è altissimo. Ho sempre sostenuto - dice il legale - che per i reati effettivamente da lui consumati (vedi la resistenza a pubblico ufficiale) l’ho assistito, ma per l’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti, che rimane sempre un eroe morto a causa del suo servizio allo Stato, l’ho difeso e lo continuerò sempre a difendere perché non si può pretendere da Speziale il pentimento per un fatto illecito che non ha commesso. La Suprema Corte, annullando questo provvedimento, ha un’occasione storica, in quanto potrebbe dare il là ad una strada che può mettere un giovane nelle condizioni di poter riprendere il filo della propria vita".

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