Murelli sfotte Report: macché nazi sono un agente del comunismo russo
Maurizio Murelli ci sta pigliando gusto. E così, citando un vecchio documento del Fronte di salvezza nazionale (l'alleanza rossobruna repressa nel sangue dai carri armati di Eltsin) rilancia la sfida a Report:
Quelli di Report sono dei dilettanti. Anche ieri sera hanno insistito nel sostenere che io da postnazista avrei infiltrato la Lega, quando in realtà ho operato da postcomunista su mandato dei comunisti russi. Bastava compulsare la tanto mostrificata rivista "Orion" che nel numero 106 del luglio 1993 avrebbero trovato questo documento
Beh, al di là del cazzeggio, la storia della stagione rossobruna di Orion è estremamente interessata: perché all'epoca la geopolitica della Lega guardava, attraverso gli occhi del professor Miglio, a una riedizione della centralità tedesca di infausta memoria. Io la ricostruivo così nella prima edizione di Fascisteria:
Quelli di Report sono dei dilettanti. Anche ieri sera hanno insistito nel sostenere che io da postnazista avrei infiltrato la Lega, quando in realtà ho operato da postcomunista su mandato dei comunisti russi. Bastava compulsare la tanto mostrificata rivista "Orion" che nel numero 106 del luglio 1993 avrebbero trovato questo documento
Beh, al di là del cazzeggio, la storia della stagione rossobruna di Orion è estremamente interessata: perché all'epoca la geopolitica della Lega guardava, attraverso gli occhi del professor Miglio, a una riedizione della centralità tedesca di infausta memoria. Io la ricostruivo così nella prima edizione di Fascisteria:
Quando la restaurazione capitalistica in Russia prende la strada del golpe preventivo di Boris Eltsin, con l’assalto al parlamento occupato dal Fronte di salvezza nazionale, l’alleanza rosso-bruna si scompone negli originali elementi costitutivi. Mentre il paladino della destra xenofoba, Vladimir Zhirinovski, diventerà uno dei punti di riferimento della Lega nord, il leader del Pcr, Ghennadij Ziuganov – capace di sfiorare il 30% alle elezioni presidenziali con la sua politica veterostalinista del “blocco nazionale” – si troverà come editore italiano Mutti, che al di là di certi passaggi ondivaghi (e considerati provocatori da alcuni) persegue da quarant’anni la costruzione di un suo progetto:
un polo analogo (...) a quello che in Russia aggrega comunisti e nazionalisti contro il governo filoamericano. In Italia dovrebbe trattarsi di un polo antagonista a quell’ideologia liberaldemocratica e occidentalista che egemonizza sia la destra sia la sinistra.
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